Pd

A chi serve il Pd?

Nelle ultime settimane sono stati annunciati ulteriori cambiamenti nella Segreteria del PD. Un nuovo responsabile dell’organizzazione, per un Partito che in 4 anni ha perso due terzi dei propri iscritti.

A me non interessano le storie personali. A chi sono stati o saranno fedeli in futuro (anche perché sarebbe complesso avere le idee chiare). Mi interessa il fatto che in gran parte del paese i circoli chiudono e rinnovare le iscrizioni é un’impresa quasi impossibile.

Anche in Emilia-Romagna, la Regione dove vivo e dove sono amministratore (e da dove dovrebbe arrivare il nuovo “super-organizzatore“) la tendenza è la stessa. I dati ufficiali parlano di 37 mila iscritti. I Ds, prima della nascita del Pd, ne contavano più di 100 mila e sembrano lontanissimi i tempi in cui alle primarie democratiche partecipavano 500 mila persone.

Conosco personalmente diversi segretari di Circolo e tutti confermano che, al di là della anagrafica che spesso trascina negli anni chi non ritira la tessera ma non la rinnova, il Pd non supera il 25/30% degli iscritti al momento della fondazione.

Le modifiche organizzative che vengono annunciate, così come i buoni propositi di riattivare la struttura del Partito dopo quattro anni di totale appiattimento su Palazzo Chigi, non rispondono comunque ad alcune domande fondamentali.

A chi serve il Pd? Cosa significa essere iscritti ad un Partito nel 2017? Che diritti si hanno nel contribuire alle scelte politiche nazionali e locali, che forme di coinvolgimento mettiamo in campo?

Questi anni di larghe intese e verticismo hanno mortificato gli iscritti e gli elettori del Partito Democratico.

Come proporre l’iscrizione al PD, per esempio, al commesso di un centro commerciale che vede il proprio datore di lavoro – anche nella civilissima Emilia-Romagna – usare i voucher per sostituirlo durante una giornata di sciopero? Come si fa a chiedere ad un giovane volontario ecologista che partecipa ad una giornata di pulizia della propria spiaggia di iscriversi al Partito che ha promosso l’astensione al referendum per ridurre l’impatto delle trivellazioni in mare?

La correlazione tra la debolezza di un’organizzazione e l’assenza di un’identità politica è palese. E non è – come spesso sostengono i sostenitori più acritici dell’attuale Segretario – un tema per pochi nostalgici. Parlare di identità significa scegliere da che parte si sta nelle grandi domande del presente: ecologia, tutela del lavoro precario, disuguaglianze, diritti civili, rapporto con i migranti, gestione dei servizi pubblici locali.

Ad oggi chi si iscrive al Pd può partecipare all’elezione di un Segretario provinciale, comunale o di circolo. Può partecipare alla fase di preselezione di un Segretario regionale o nazionale che comunque viene scelto in primarie aperte a tutti gli elettori. Può contribuire un po’ di più alla vita politica locale. Ma nel complesso ha un campo d’azione molto ristretto e non ha alcun modo di incidere sulle politiche che più contano nel determinare la linea politica e l’identità di un Partito. Non sono attivi forum tematici aperti e capaci di discutere pubblicamente i temi che attraversano la vita pubblica del paese. Non vengono fatte consultazioni periodiche sulle scelte di Governo e sulle alleanze.

Per questa ragione la gente ha smesso di aderire ai partiti: li ritiene inutili.

Difficile pensare che il rilancio del Pd possa passare da chi ha costruito la fortuna della propria leadership sul superamento dell’identità di un Partito e della sua struttura organizzata.

Se è vero che ad oggi il Pd è l’unico grande Partito che ha ancora una dialettica interna, è anche vero che abbiamo già perso e stiamo continuando a perdere energie e la fine dell’ultimo grande Partito organizzato segnerà un passo indietro per la democrazia italiana.

Chi vuole un Partito personale, organizzato come una piccola falange pronta a tutto per il proprio Capo, sta direttamente contribuendo a rendere questo paese meno libero e democratico.

Per questa ragione al Pd serve un congresso che riparta dai fondamentali: a chi serve il nostro Partito e per quale idea di società vogliamo lottare.

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