Serino Gruppo1

Ad esempio a me piace il Sud

Ad esempio a me piace il Sud.
Ho pensato d’iniziare questa mia breve riflessione con le parole di Rino Gaetano. Lui calabrese, io campano. Venuto a mancare all’età di 31 anni, gli anni che ho io in questo momento.
Un filo conduttore lega tutti i testi delle sue canzoni: mezzogiorno, lavoro e un senso di forte disaffezione da parte dei giovani alla politica e alle Istituzioni.
Se qualcuno mi chiedesse da dove ripartire con Articolo Uno – MDP risponderei: “Dai testi del cantautore Rino Gaetano”.

E’ sempre stato difficile impegnarsi in politica nel Mezzogiorno d’Italia soprattutto per chi concepisce questo impegno come un mezzo per cambiare, in meglio, la società nella quale si vive. Oggi, paradossalmente, sembra più complicato. In questi ultimi decenni con la deflagrazione dei grandi partiti è venuto meno quel senso di comunità che quest’ultimi trasmettevano. Oggi più che mai quindi, troppo spesso, ci si sente soli. Una solitudine che causa inquietudine in un’intera generazione che vede, nell’impegno politico non un modo nobile per cambiare le cose, bensì una scorciatoia per il raggiungimento di interessi personali, quasi sempre a discapito dei più.
Abbiamo bisogno, quindi, di ripartire dalle istanze reali che provengono dalla società, quella fatta di uomini e donne in carne ed ossa, da una maggiore giustizia sociale, dal lavoro, soprattutto, coniugandolo in maniera imprescindibile con merito ed uguaglianza, dalla tutela dell’ambiente, necessaria non solo per preservare il nostro patrimonio per le generazioni che verranno, ma per capire finalmente che attraverso uno sviluppo ecosostenibile è possibile creare lavoro e quindi ricchezza.

Tutto questo sarà possibile solo se saremo capaci, da Roma all’Irpinia, di far rivivere la “questione morale” sollevata da Enrico Berlinguer e la “questione meridionale”, di gramsciana memoria, ancora oggi di straordinaria attualità, tanto cara ad Alfredo Reichlin che da pochi giorni ci ha lasciati. C’è bisogno di un ritorno alle origini, pur tenendo conto del radicale mutamento del contesto e della stessa società, attraverso il nostro agire quotidiano di militanti, amministratori locali e componenti delle Istituzioni a tutti i livelli.

Chi ci rappresenta, a Roma, questa volta, dovrà avere la forza ed il coraggio di scelte nette e chiare, di dire no a “riforme” contro i giovani ed i lavoratori, come il “Jobs Act” o la cosiddetta “buona scuola”. Solo con comportamenti chiari e così percepiti dai soggetti sociali ai quali intendiamo rivolgerci si ricostruisce il rapporto di fiducia venuto meno in questi anni.
Solo in questo modo si potrà ritrovare l’entusiasmo e quella credibilità indispensabili per essere di sinistra nei fatti e non soltanto nelle parole.
Per questi motivi sabato 1° Aprile sarò a Napoli, alla prima manifestazione nazionale di Articolo Uno – MDP, in quanto credo che insieme faremo la differenza.


Nella foto di copertina: Marcello Rocco ed Enrico Rossi (al centro) insieme ad altri protagonisti di Articolo Uno – MDP di Serino (Avellino) davanti alla sezione appena inaugurata intitolata ad Enrico Berlinguer

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