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Amlo, nuovo presidente del Messico: “Non vi deluderò, priorità ai più umili e ai dimenticati”

Traduzione dell’articolo di Tom Phillips e David Agren pubblicato sul Guardian con il titolo “Mexico election: historic landslide victory for leftist Amlo” (2 luglio 2018).

MESSICO. Ama il baseball, è un nazionalista di sinistra e ha promesso di reprimere la corruzione, che renderà meno violenta la lotta al narcotraffico e di governare per i più poveri. Ed è stato eletto presidente della seconda economia più importante dell’America latina.

Andrés Manuel López Obrador, un sessantaquattrenne dai capelli grigi, meglio conosciuto come Amlo e che può annoverare fra i suoi amici il leader del Labour Jeremy Corbyn, ha vinto le elezioni con almeno il 53% dei voti, secondo la commissione elettorale del Messico.

Il principale rivale di López Obrador, Ricardo Anaya del Partito d’Azione Nazionale (PAN), ha ricevuto circa il 22%, mentre José Antonio Meade, un funzionario pubblico candidato per il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), che ha governato il Messico per buona parte dell’ultimo secolo, è arrivato terzo con il circa il 16%.

Rivolgendosi ai mezzi d’informazione dopo che questi risultati sono stati annunciati, López Obrador ha promesso di ripagare la fiducia che milioni di messicani gli hanno dato. “Governerò con rettitudine e giustizia. Non vi deluderò. Non tradirò il popolo”, ha affermato.

Il presidente eletto del Messico ha promesso di governare per i cittadini di tutte le classi sociali, di tutti gli orientamenti sessuali e di tutte le opinioni. “Ascolteremo tutti. Ci prenderemo cura di tutti. Rispetteremo tutti”, ha detto. “Ma daremo la priorità ai più umili e ai dimenticati”.

Poco prima, con gli exit poll che già indicavano una vittoria schiacciante di Amlo, i suoi rivali hanno iniziato ad ammettere la sconfitta. “Per il bene del Messico gli faccio i miei migliori auguri”, ha dichiarato Meade.

Anaya ha affermato: “Come gli ho detto pochi minuti fa al telefono, riconosco il suo trionfo, gli faccio le mie congratulazioni e i miei migliori auguri per il bene del Messico. I cittadini volevano un cambiamento e hanno optato a larga maggioranza per l’alternativa che lui rappresenta”.

Mentre iniziava a emergere la portata del trionfo di Amlo, i suoi sostenitori hanno iniziato a inondare la piazza principale di Città del Messico, El Zócalo, carica di valore simbolico, dove era previsto che facesse il suo discorso della vittoria.

Abbiamo sperato in questo momento per più di 12 anni”, ha detto Oliver Izquierdo (38 anni), regista, che era fra la folla giubilante. “Finalmente la democrazia si è manifestata in Messico”.

Gli exit poll suggerivano anche che il partito di Amlo, fondato nel 2014 – il Movimento di Rigenerazione Nazionale (Morena) – ha vinto almeno cinque su nove delle elezioni per i governatori e fra i vincitori c’era anche Claudia Sheinbaum, il primo sindaco donna di Città del Messico. “Abbiamo vinto! Salveremo la Città della Speranza”, ha scritto su Twitter. […]

Quando si è visto che circa 89 milioni di elettori andavano a votare, è diventato chiaro che i messicani – stufi della corruzione politica, dell’aumento della violenza e della povertà – avevano votato in massa per il cambiamento e per rifiutare gli unici due partiti che hanno avuto in mano la presidenza dalla fine del governo monopartitico nel 2000.

Il paese è nel baratro ed è l’unico che può tirarcene fuori”, dice Manuel Molina, 34 anni, che lavora come pubblicitario […].

La dipendente pubblica Evelyn Correa ha detto di sostenere Amlo perché era stanca dei politici corrotti e senza vergogna. “Non risolverà tutto come promette, ma abbiamo provato [gli altri]. Speriamo sia differente”.

Delfina Gómez, una fedele alleata di Amlo, candidata al senato, ha detto al Guardian che, secondo lei, gli elettori stanchi della corruzione appoggiano Amlo e Morena perché vogliono “una trasformazione radicale nei modi di fare politica e nei politici stessi”. Gómez ha definito Amlo un uomo frugale e onesto, che guiderà “un governo rigoroso e onesto: […] trova vergognoso che qualcuno ostenti la propria ricchezza mentre altri muoiono di fame”.

Amlo ha promesso più e più volte di rendere l’eradicazione della corruzione l’obiettivo principale della sua presidenza, appena presterà giuramento, il 1° dicembre di quest’anno. “Ci sbarazzeremo di questo cancro che sta distruggendo il paese”, ha promesso durante il suo ultimo comizio elettorale.

Secondo gli analisti avrà anche un approccio meno aggressivo e meno militarizzato alla guerra che dura ormai da undici anni contro il narcotraffico, che ha fatto circa 200.000 vittime ed è vista dalla maggioranza delle persone come una calamità. Durante la campagna elettorale, Amlo ha dichiarato che “non si può combattere la violenza con più violenza, non si può combattere il fuoco con il fuoco” e ha proposto un’amnistia volta ad aiutare i delinquenti di basso livello ad abbandonare la vita criminale. […]

Carlos Bravo, esperto di politica del Centro per la ricerca economica e l’insegnamento di Città del Messico, ha predetto che il presidente Amlo renderà la lotta alla povertà la politica bandiera del suo governo, proprio come fece l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva dopo la sua vittoria storica nel 2002, con progetti come Bolsa Família e Fame Zero. Sotto Amlo ha previsto “enormi investimenti nelle politiche sociali”, che il nuovo presidente messicano potrebbe utilizzare per dimostrare che non sta solo combattendo la povertà e le disuguaglianze, ma anche le radici sociali del crimine e della violenza.

Tuttavia, Bravo ha detto anche che la “coalizione eterogenea” dietro il trionfo elettorale di Amlo è così variegata – include ex-comunisti, ultra-conservatori e tutto quello che c’è nel mezzo – che provare a indovinare come potrebbe governare è un’impresa inutile. “Sinceramente, al momento c’è molta incertezza su quello che farà il governo López Obrador”. […]

Membri di spicco della sinistra latinoamericana hanno espresso la speranza che l’elezione di Amlo potrebbe far rivivere l’“onda rosa” che sta rapidamente morendo. “Segnerà il ritorno dei venti progressisti in America latina” è la previsione di Gleisi Hoffmann, presidente del Partito dei Lavoratori brasiliano.

L’ex presidente sotto impeachment del Brasile, Dilma Rousseff, ha detto che la vittoria di Amlo sarebbe stata “non solo una vittoria per il Messico, ma anche per tutta l’America latina”.

L’ex presidente dell’Argentina, Cristina Kirchner, ha twittato: “Andrés Manuel López Obrador rappresenta la speranza, non solo per il Messico, ma anche per l’intera regione”.

Foto in evidenza (di Matt Fiddler): Il nuovo Presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador, conosciuto come Amlo

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