Art1

Articolo1-MDP cresce, per unire e costruire un progetto progressista

Non è facile pensare di andar via e portarsi dietro la malinconia“. Inizia così una canzone di Vasco Rossi che in questi mesi va per la maggiore. Come spesso avviene con le canzoni di Vasco, le sue parole sembrano essere scritte da chi le ascolta. Le ultime settimane sono state per me e per tanti altri molto impegnative. In questi anni ho creduto che si potesse creare nel Partito Democratico un’alternativa alla deriva neocentrista assunta in questi anni, una scelta rispetto a politiche che – dal Lingotto in avanti – hanno fatto smarrire alla sinistra la propria strada. Abbiamo rottamato gli ideali, considerandolo il modo migliore per superare le ideologie e ci siamo ritrovati senza più nulla in mano ed un Partito il cui unico confronto politico è ridotto ad una conta da farsi ogni quattro anni sul nome del leader.

Un altro Rossi, Enrico, ha fondato l’associazione DemocraticiSocialisti per unire chi pensa che il pensiero socialista possa ritrovare spazio nella politica italiana, ripartendo dai fondamentali. Stando di fianco a chi lotta perché il lavoro sia uno strumento per realizzare un progetto di vita, mettendo in primo piano i diritti degli ultimi e promuovendo politiche economiche che ribaltino le disuguaglianze sociali. Ci siamo resi conto che questo percorso non avrebbe avuto un futuro nel Partito Democratico e lo dimostra il dibattito congressuale che si è aperto dopo la nostra uscita dal PD. L’autocritica è tutta orientata agli ultimi due anni, come se chi ha sostenuto il Segretario senza mai dire una parola, oggi potesse rappresentare un’alternativa valida alla sua gestione ed alla sua idea di Partito.

DemocraticiSocialisti ha quindi scelto di essere uno dei soggetti fondatori di Articolo 1, Movimento Democratico e Progressista. In ogni città italiana promuoveremo i coordinamenti ed i comitati del Movimento, mettendo idee e passione al servizio di un progetto che vuole unire il popolo del centrosinistra italiano che non riconosce nel Partito Democratico. In questo percorso abbiamo ritrovato tanti compagni di viaggio che ci avevano lasciato negli scorsi anni e si sono riavvicinate migliaia di persone che non trovavano più uno spazio in cui impegnarsi. Non dobbiamo fare la conta dei dirigenti del PD usciti e di quanti maggiorenti hanno scelto di lavorare in questo progetto, il nostro lavoro deve essere tutto proiettato all’esterno. Per fare un esempio: nella sola Emilia-Romagna tra le elezioni regionali del 2010 e quelle del 2014 (l’anno d’oro del PD renziano) come centrosinistra abbiamo perso oltre mezzo milione di voti, quasi metà del proprio elettorato.

Queste donne e questi uomini sono venuti a votare al referendum costituzionale, determinando un risultato sorprendente. Articolo 1 deve partire da queste persone, coinvolgendo chi si era allontanato ma anche i tanti che sono attivi nel mondo sindacale ed associativo e che da tempo non hanno tessere di partito. Articolo 1 sarà un Movimento aperto, senza rigide fasi costitutive e, soprattutto, capace di confrontarsi con le altre esperienze interessate alla costruzione di un progetto progressista. Penso in particolare al Campo Progressista di Pisapia o all’esperienza di Possibile (la prima a porre una seria critica al PD a trazione renziana) ed alle tante storie che popolano un’area politica e culturale che in Italia è tutt’altro che scomparsa.

Alcuni nostri compagni di viaggio di questi anni hanno scelto di proseguire il loro impegno rimanendo nel Partito Democratico. Per loro ci sarà sempre rispetto e ciò che stiamo costruendo ora, sarà aperto anche alla loro esperienza in qualsiasi momento. Ma vorrei dire chiaro che le due strade oggi non sono sovrapponibili. Sarebbe insensato partecipare a primarie fondate solo ed esclusivamente “sullo stile” di ciascun candidato e con intenti programmatici che sembrano essere l’uno la fotocopia dell’altro.

La politica è piena di uomini che dicono tutto ed il contrario di tutto, rimanendo nello stesso Partito. Enrico Rossi ha scelto di costruire un nuovo soggetto politico senza cambiare nulla delle proprie idee. Ho scelto di seguirlo e di sostenerlo perché lottare per le idee che ci hanno forgiato e nelle quali crediamo, per dirla con le parole di un altro Enrico, “è una prova che può riempire degnamente una vita“.

Nella foto di copertina: da sinistra, Arturo Scotto, Roberto Speranza, Enrico Rossi e Massimiliano Smeriglio alla presentazione di Articolo1-Movimento Democratico e Progressista

Commenti