La protesta del Codacons davanti alla sede di Banca Etruria, Civitavecchia, 30 dicembre 2015.

Banche, finalmente il decreto: chi e come sarà rimborsato

Non essendo ancora disponibile il “Decreto Banche”, dobbiamo accontentarci del comunicato e delle dichiarazioni in conferenza stampa del Ministro Padoan e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, come al solito molto efficaci. Non è mancata una battuta polemica di Renzi sul diverso rigore usato nel commissariamento e nelle sanzioni pesanti agli esponenti delle quattro banche, tra le quali Banca Etruria, in rapporto ad altre (il riferimento alla Banca Popolare di Vicenza è palese) per le quali non è stata ancora comminata alcuna sanzione e neanche avviata azione di responsabilità. Una stilettata, questa, alle Autorità di Controllo Consob e Banca d’Italia.

La soluzione individuata per gli obbligazionisti subordinati è un mix tra rimborsi automatici fino all’80%, compresi i maggiori interessi maturati rispetto ai rendimenti dei BTP, per alcune categorie di persone (con reddito inferiore a 35.000 euro annui e patrimonio inferiore a 100.000 euro). Sono esclusi dal rimborso automatico, coloro che hanno acquistato sul mercato detti titoli dopo il 20 giugno 2014.

Padoan ha affermato che il rimborso automatico compete solo alla metà dei 10 mila risparmiatori interessati; a questi ultimi, per vedersi riconosciuti i propri diritti, non rimane che la strada dell’arbitrato alla autorità anticorruzione. Su questo punto le Associazioni dei consumatori minacciano già battaglia. Il Codacons, tramite il suo Presidente Carlo Rienzi, minaccia già ricorsi in quanto “i criteri fissati dal Governo sono a vanvera, senza senso e del tutto illogici”. Rienzi critica il rimborso parziale e le discriminazioni tra risparmiatori con basso reddito e patrimonio e gli altri. Positivo invece il commento di Cantone che a caldo ha dichiarato “Mi sembra una soluzione che alla fine, sebbene sia passato del tempo …soddisfi i risparmiatori perché per la maggior parte di loro l’indennizzo sarà automatico”.

Il costo dell’operazione, frutto di una dura trattativa con la Commissione Europea per evitare la procedura per aiuti di Stato, è tutto a carico del sistema bancario.
Il CDM ha, inoltre, approvato misure volte ad accelerare le attività di recupero crediti e l’accesso al credito delle imprese, introducendo il pegno non possessorio, il debitore cioè può dare in pegno ad esempio un macchinario, continuando ad utilizzarlo.

Per i contratti di finanziamento tra banche e imprese si introduce, per i contratti futuri e per le rinegoziazioni di mutui esistenti, la facoltà del “patto marciano” (la possibilità in caso di finanziamento ipotecario – esclusa l’abitazione di residenza – di stipulare un contratto di cessione dell’immobile che diviene efficace dopo un certo periodo di morosità.

Per velocizzare il recupero dei crediti e per tale via aumentare il valore delle sofferenze vendute sul mercato vengono adottati termini più brevi per la facoltà dei debitori di opporsi all’esecuzione, e snellimenti nella esecuzione dei decreti ingiuntivi. Ulteriori misure vengono adottate per rendere più celeri le procedure fallimentari.

Il decreto prevede anche disposizioni in materia di imposte differite attive.

Molto importante l’ampliamento del Fondo bancario di solidarietà. Per agevolare la gestione degli esuberi di personale, l’indennità di sostegno al reddito può essere erogata dalle banche fino a sette anni, anziché cinque come previsto attualmente, prima che il soggetto raggiunga i requisiti per la pensione. Ciò comporta una ulteriore detassazione a favore delle banche e consentirà l’uscita anticipata di una parte significativa degli enormi esuberi di personale delle banche, determinata dalla crisi e sopratutto dallo sviluppo dell’informatica e dell’home banking.

Il Decreto arriva con un certo ritardo ma rappresenta il completamento di una azione del Governo sulle spinose questioni del sistema bancario, iniziata con la trasformazione in SPA delle banche popolari più grandi, seguita dalla legge di riforma delle Banche di credito cooperativo.

Si consolida l’accentramento nel Ministero di Padoan delle iniziative sul sistema bancario, dalle quali rimane sempre più tagliata fuori la Banca d’Italia, non a caso neanche menzionata da Renzi nella lunga conferenza stampa di ieri.

Un provvedimento complesso a vantaggio del sistema bancario il cui costo per le casse dello Stato non è stato determinato ma che sarà importante.

Mancano, infatti, indicazioni sulla stima delle minori entrate per le agevolazioni fiscali, dirette o indirette, fra le quali spicca quella relativa allo “scivolo” del personale bancario. Una volta che sarà reso noto l’articolato assisteremo a polemiche e retro pensieri per le ulteriori agevolazioni concesse al pensionamento anticipato di una categoria di lavoratori, i bancari, considerata “una casta”.

 

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