Italia

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Scissione non lontana, se Renzi non si ferma

Domenica sera sembrava tutto semplice. Renzi dopo aver perso, mantenendo la parola si era dimesso e ci si stava interrogando se si sarebbe dimesso anche dalla segreteria del partito. Tre giorni dopo siamo precipitati nella crisi politica più confusa dove l’unica cosa chiara è che Mattarella pretende, giustamente, che si vada al voto con legge…

Renzi Direzione

Che fare? Gli errori da evitare

Consentitemi questo titolo, che poi è una domanda, su cosa fare dopo il referendum. La domanda avrebbe potuto anche essere “quale strada prendere per risalire la china e tornare a guardare il sole?”. Sui risultati del referendum, su quanto è accaduto si stanno già scatenando i commentatori di professione, così potremo leggere cose sagge diluite…

Una foto di archivio della banca Monte Pashi Siena a Roma.  /ANSA/DEMANIO/BONOTTO

No, non per le banche: Mps e i misteri della Borsa, ma non tanto

MiDomenica, gli italiani hanno respinto a larga maggioranza le modifiche alla Costituzione proposte dal governo. Il voto non trattava alcuna questione finanziaria o economica, ma i suoi tempi e le sue implicazioni per la stabilità politica erano tali da far prevedere una certa instabilità finanziaria, che (sorprendentemente per molti) non si è realizzata. Eppure, le…

Elettori in attesa di votare per il referendum costituzionale al seggio n 3 alla scuola Edmundo de Amicis a Pontassieve (Firenze), 4 dicembre 2016. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

Benvenuti al sud (il regno dei No)

Le analisi elaborate dall’Istituto Cattaneo sui risultati del referendum costituzionale ci ricordano e confermano una circostanza che la politica degli ultimi decenni pare aver rimosso se non dimenticato: nel nostro Paese esiste ancora, irrisolta, una “questione meridionale”. I numeri ci dicono che, all’interno degli elettori del no, nel Mezzogiorno 7 voti su dieci provengono da…

Costituzione

Renzi sconfitto dal “patriottismo costituzionale”

Come mostrano le prime analisi sui flussi di voto, nessuna motivazione può essere considerata esclusiva o dominante. Ma le prevalenti sono sicuramente due: uno scatto di difesa e di “patriottismo costituzionale” e una reazione di protesta e di rifiuto nei confronti del governo e della stessa personalità di Renzi.

Palazzo Chigi

I numeri e le ragioni della sconfitta di Renzi e del Pd

Che cosa ci dice questo referendum? Stiamo ai dati. A distanza di 10 anni gli italiani sono tornati ad esprimersi su una riforma costituzionale che aveva contenuti, in parte, simili: superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, riconduzione di poteri dalle regioni al centro del sistema, rafforzamento dell’esecutivo. Magari con forme e soluzioni diverse,…

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L’Argine mondo: la sconfitta di Renzi

La vittoria del NO al referendum costituzionale e il successivo annuncio di dimissioni di Matteo Renzi hanno fatto il giro del mondo. Raccolte qui alcune delle analisi apparse sui quotidiani esteri.

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Renzismo: storia di una rivoluzione fallita

La sconfitta referendaria è come il fondo di un caffè. Svela l’oroscopo del renzismo. Quale occasione migliore, dunque, per raccontarne le due o tre cose che abbiamo capito di esso? Storicizzare Renzi, si disse, per comprenderlo. Ed è così che sul fare della sera la sua realtà si tinge di chiaro e di scuro.

Si No

Ora o mai più

Ne stiamo leggendo e sentendo veramente tante, forse pure troppe, ma una vera e propria analisi della sconfitta nessuno la sta facendo, e questo è grave. Eppure i primi dati parlano già chiaro: affluenza record in controtendenza con quella delle regionali, comunali e delle più lontane elezioni europee. Cosa ha spinto gli italiani, che negli…

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Il giorno dopo, come ricostruire il campo della sinistra

Si è aperta, immediatamente dopo aver avuto la certezza della sonora e, per i numeri, inaspettata sconfitta elettorale per i sostenitori della riforma costituzionale, la caccia all’errore, alla responsabilità madre che sta alla radice del clamoroso risultato. Faccio da molti, troppi, anni politica e ho consumato fiumi di inchiostro sulla “Settimana Enigmistica”, per non aver…

Renzi dimissioni

Dopo Renzi: un pacificatore nel Pd che si opponga ai “signori della guerra”

Chi vuole pacificare non deve presentarsi a mani nude, non deve essere chiamato da un signore della guerra, deve contrapporsi a tutti i signori della guerra. Se il Pd vuole la pace subito, sarà più facile. Ma prima o poi, chi vorrà la pace sarà maggioranza e allora verrà il tempo nuovo.

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Enrico Rossi: un Pd diverso e una leadership diversa

Il PD esce da questo scontro con molte ferite. Alcune potevano essere evitate. Molte si possono e si devono curare. Non è il momento delle recriminazioni ma del dialogo e dell’unità. Serve un PD più aperto ai drammi della società, più forte, più organizzato e più radicato tra i ceti deboli, con un netto profilo di sinistra.