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Chi è Christine Hallquist, la candidata transgender a governatrice del Vermont

Traduzione dell’articolo di John Nichols pubblicato su The Nation con il titolo “Christine Hallquist Isn’t Just the First Transgender Candidate for Governor—She’s Also a Visionary Progressive” (15 luglio 2018).

Christine Hallquist (62 anni) ha fatto la storia martedì sera, quando ha vinto la nomination Democratica a candidata governatrice del Vermont, una vittoria che l’ha resa la prima donna transgender selezionata da uno dei due partiti principali come candidata a governatrice. Hallquist ha anche vinto in quanto progressista visionaria che vede il Vermont come “un barlume di speranza” che può servire da laboratorio innovativo per la democrazia in un paese che ha bisogno di una politica nuova.

[…] Hallquist si è candidata […] impegnandosi per la sanità universalistica, per il salario minimo da 15 dollari all’ora, per l’abolizione delle tasse universitarie e per gli investimenti nelle energie rinnovabili – in modo da affrontare il problema del cambiamento climatico.

Sono una leader transgender orgogliosa” dice Hallquist, che ha vinto in delle primarie a quattro con quasi il 50% dei voti. […] Prima delle primarie, Hallquist aveva riconosciuto che “per alcuni abitanti del Vermont penso che il mio essere transgender potrebbe essere un problema. Penso che sarà una piccola minoranza. Penso che gli elettori mi voteranno per quello che farò per il Vermont”.

I risultati delle primarie hanno dimostrato che Hallquist aveva ragione a essere sicura di sé. Ha vinto nelle aree urbane e rurali dello stato e ha conquistato i complimenti del senatore del Vermon Bernie Sanders, che ha twittato:

“Congratulazioni a @christineforvt per la sua vittoria nelle primarie democratiche a Governatrice del Vermont. Continuiamo a fare la storia e vinciamo, questo Novembre”!

Hallquist, una veterana del movimento cooperativo, ha lavorato per anni come AD della Vermont Electric Coop, che ha contribuito a trasformare in un’azienda leader utilizzando fonti rinnovabili nella produzione di elettricità per combattere il cambiamento climatico. Fino alle elezioni del 2016 non era però attiva politicamente.

Il 9 novembre 2016 ha cambiato tutto per me. L’America ha eletto Trump e il Vermont ha eletto un governatore Repubblicano perché era un ‘bravo ragazzo’”, ha dichiarato Hallquist al Rainbow Times, quotidiano LGBTQ del New England, dopo aver lanciando la propria candidatura all’inizio di quest’anno.

“Sapevo sin da subito che Donald Trump avrebbe attaccato la comunità LGBT, visto che non gli piace chiunque sia diverso da lui. Sono stata depressa per qualche mese e poi mi sono unita alla Marcia delle Donne di Washington il giorno dopo l’insediamento di Trump. Sono tornata a Washington per la marcia sul clima. Ho partecipato a un sacco di marce l’anno successivo. Tuttavia, le cose sono solo che peggiorate. Nel gennaio di quest’anno ho quindi preso una decisione: […] avrei rinunciato a tutto per il nostro futuro”.

Adesso, Hallquist affronterà il governatore Phil Scott, un Repubblicano che ha provato a posizionarsi come una figura più moderata rispetto ad altri membri nazionali del suo partito. […] Il Vermont ha una lunga storia di sfide elettorali contese per il ruolo di governatore, molte delle quali sono state vinte dai Repubblicani. Quindi Hallquist ha davanti un’elezione seria, senza garanzie ma con molte possibilità.

Una recente classifica dei governatori più apprezzati ha parlato di “cattive notizie per uno di questi governatori: Phil Scott del Vermont.” […]

I numeri in calo di Scott contribuiranno nell’attirare l’attenzione dei media nazionali verso la sfida in Vermont. Si parlerà molto della candidatura storica di Hallquist. “Ovviamente, a livello nazionale è significativo: la prima governatrice transgender,” dice. “Sarà una cosa pionieristica”. Ma la candidata Democratica suggerisce che “gli elettori del Vermont mi sceglieranno per il mio programma”.

Il programma è fortemente progressista […], con proposte per “affrontare le disparità razziali nel sistema giudiziario del Vermont”, “proteggere la contrattazione collettiva e i diritti dei lavoratori”, “portare avanti i progressi fatti sulla legalizzazione della marijuana tassando e regolando” e “connettere ogni casa e azienda in Vermont con la fibra […]”. Hallquist è anche determinata a resistere “alle turbolenze provenienti da Washington tramite una visione e una leadership coraggiose”.

Come molti dei progressisti candidati quest’anno, Hallquist riconosce che il punto non è meramente fare opposizione a Donald Trump – anche se questo è importante – ma anche presentare una visione alternativa. […]

(Foto: Stringer/Reuters)

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