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Dal sistema Salerno al sistema Campania

Quando i fatti fanno emergere sottofondi che sarebbe stato possibile intravedere, per chi avesse esercitato un minimo di capacità di discernimento e di autonomia.

I video di Fanpage hanno sconvolto e suscitato sconcerto. C’è’ un sentimento di sdegno molto diffuso nell’opinione pubblica. Non c’è trasmissione TV che non si occupi della vicenda. Tra le forze politiche, fatte le dovute eccezioni, si registrano ancora silenzi e coperture.
Il Sistema-Campania, nonostante squarci e crepe dai contorni inquietanti, fa venire in superficie un diffuso consociativismo, alleanze trasversali, anche tra le forze che, in una dialettica normale, si è soliti definire di opposizione.
La concretizzazione di uno slogan ed una pratica, che fin dall’inizio ha caratterizzato l’ascesa dell’uomo solo al comando, in nome del principio trasformistico che non esistono distinzioni tra destra e sinistra, soprattutto quando lo stile della lottizzazione diventa una costante dell’agire amministrativo.
Sin dalle elezioni comunali del 1993, la cosiddetta civica Progressisti per Salerno, è stata pensata in questo contesto. Essa ha goduto, infatti, del sostegno delle destre e delle civiche populiste e, dal primo ballottaggio, dell’alleanza organica di una sinistra di società civile prima e di quella radicale poi.
Quasi sempre, poi, fatto salvo rarissime eccezioni, il candidato Sindaco che si è opposto è stato immediatamente assorbito dal Sistema e premiato con incarichi importanti, eliminando di fatto ogni sia pur labile forma di controllo democratico di tipo istituzionale.
Al ballottaggio per le Comunali del 2006, scrive un bravo e coraggioso giornalista ex Unità, a seguito di un incontro presso un azienda di Fratte, di un noto politico-imprenditore di centrodestra del Comune di Napoli, si è siglato un accordo con ambienti affaristici direttamente legati ad un discusso sottosegretario casertano, arrestato e condannato, poi, per associazione esterna.
Alle primarie Pd per la Regione del 2015 si sono registrati sostegni dichiarati di uomini ex Udeur, ex Fi, ex Fi di città note come Marigliano, Casal di Principe, Cancello e quartieri napoletani come Scampia e Ponticelli. Alcuni di essi candidati e successivamente arrestati per gravissimi fatti.
La notte che precede la presentazione delle liste l’Udc, dal governo uscente di centrodestra passa all’accordo con il centrosinistra. I suoi esponenti ricevono la responsabilità di uffici delicati, come la segreteria del Presidente della Regione. Altri, si vedono nei video di Fanpage, la guida dell’azienda Sma.

Patti rispettati e contracambiati dunque. Oggi, uomini di centro destra dirigono Asl, Società partecipate, uffici di peso della Regione. A politici-imprenditori vengono elargiti fondi pubblici per la sanità privata.
La parte politica, che annovera tra i suoi principali esponenti nel Sud un Mammasantissima, ha coperto ed è stata complice consapevole. Da oltre un ventennio. E chi si è opposto ed ha argomentato ha ricevuto solo silenzio ed è stato emarginato.
Sui tavoli dei segretari nazionali, già prima di Renzi, sono stati consegnati una mole di documenti importanti. Prove con riscontri di brogli congressuali e compromissioni con settori dell’economia illegale e del malaffare.
A proposito, che ne è del Renzi- rottamatore che, munito di lanciafiamme, avrebbe combattuto il notabilato meridionale? Anche la distinzione tra i diversi componenti la famiglia non regge caro Matteo. Guarda che chi non compare nei video ed è candidato, ha un rinvio a giudizio per bancarotta.
Come scrive Sales sul Mattino “La Campania, sta dimostrando che clientelismo, trasformismo e familismo sono il principale ostacolo al rinnovamento del Sud ed al tempo stesso ne impediscono la crescita. E fanno, perdere voti”.
Perché non combattete battaglie politiche ci viene detto? Certo. Ci sono forze in campo da sempre, spesso isolate e perseguitate. Si poteva sconfiggere il Sistema sul piano politico? Certo che si poteva.
Se solo ci si fosse resi conto del coacervo di interessi e complicità generato dall’aver, scientificamente, sostituito alle naturali aggregazioni dei tradizionali partiti, la nascita e la moltiplicazione di società, divenute un autentico strumento di affari e scambi non sempre trasparenti.
Se anche i pochi che lo hanno contrastato avessero goduto di un minimo di ascolto da parte dei vertici della piramide politica egemone, in primis, del regime renziano, che, nel frattempo, si è ulteriormente rafforzato e divenuto imperante, grazie ai sostegni di cui si è abbondantemente servito per l’affermazione del pensiero unico anche in Campania.

Molti, tanti, sono stati i complici e i fiancheggiatori. Qualcuno oggi si ravvede? Non chiediamo atti di penitenza. Ma almeno qualche parola di sincera autocritica si. Un po’ di umiltà. E, per favore e per carità di patria, che non diano lezioni.
Peccato non avere avuto in questi anni Fanpage al nostro fianco. Si potevano registrare milioni di ore di video sugli accordi-spartizione. Sui compromessi con la peggiore politica. Sul mercato delle primarie e delle tessere. Su cospirazioni e delazioni per sconfiggere gli avversari. Su mezzi illeciti utilizzati. Su rappresaglie contro familiari ed amici degli oppositori. Sulle squadracce che picchiavano i giovani democratici per impedire il loro Congresso.

Nostro compito è impegnarci in battaglie politiche, certo. Ma anche di denunciare il malaffare.
Se non suona blasfemo, vi è anche un passo evangelico, che impone la denuncia quando gli scandali diventano un’offesa contro la dignità delle persone. Non è stato facile farlo in assenza di risposte da parte degli uffici preposti ai controlli ed alla repressione.
Anche qui, per favore, meno lezioni sul rapporto politica-giustizia. Abbiamo molto da dire su vicende poco chiare che iniziano fin dagli anni ‘90,con una parziale posizione sulla tangentopoli locale e su vicende attuali molto delicate, che meriterebbero ben altra attenzione.
Che dire degli ordini di custodia cautelare dei primi anni 2000, respinti dalla Giunta per le immunità della Camera, insieme alle prove esibite dalla Procura di Salerno?. E del trasferimento di magistrati coraggiosi. E di delicati incarichi politici per congiunti stretti di altri? A quelli che in queste ore in Tv, esprimono dubbi sui video di Fanpage, chiedo se erano legittime invece, le intercettazioni dei magistrati salernitani, distrutte dopo il pronunciamento della Giunta?
Varianti di dubbia legalità; suoli pagati a peso d’oro; parcelle ai soliti noti; illeciti arricchimenti; investimenti delle mafie del commercio e dell’edilizia. Salerno appare città appare tranquilla, afferma l’associazionismo antimafia, ma solo per non disturbare grandi affari.

Ma c’ e’ un’alta città che resiste e che si oppone alle degenerazioni della politica.
Si tratta di giovani cronisti di un quotidiano locale, Cronache e poi c’è il gran lavoro di gruppi e comitati di cittadini che contrastano le colate di cemento sulle spiagge e le aziende che inquinano.
Ora però c’è un salto.
Il sistema si esporta in Regione e si consolida ed intreccia con ambienti, di equivoca provenienza, dell’economia napoletana e casertana. Chi non conosce le vicende eviti giudizi che non corrispondono ai fatti. Abbiano il buon gusto di tacere certi opinionisti ben retribuiti, sui social e nei talk show tv.
Chi è a conoscenza dei fatti sa che la realtà è molto, molto più grave dei video di Fanpage.
Basta sottovalutazioni. Ogni componente, dopo i fatti denunciati, ha una responsabilità in più verso la regione guida del mezzogiorno d’Italia. Stampa, politica, giustizia, società civile hanno funzioni da svolgere.
Se avessimo avuto Fanpage negli anni passati oggi la storia della Campania avrebbe avuto un altro sviluppo. Basta attacchi ai loro giornalisti. Lasciati soli, sono oggetto di intimidazioni. A poche ore di distanza hanno subito due gravissimi attentati incendiari. A loro la nostra solidarietà e, spero, quella di tutti gli uomini liberi.
Anche per questo le migliori energie della città si ritroveranno il 28 febbraio  a discutere insieme “dal Sistema Salerno al Sistema Campania”.

Nella foto: Andrea De Simone, il primo a destra, durante la presentazione, nel mese di ottobre, a   Vietri sul Mare dell’e-book “Sistema Salerno”

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