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E’ morto Massimo Bordin, il signore con la tosse di Radio radicale

Alla fine se ne è andato lui, senza far rumore e con la dignità di chi in questo modo è riuscito ad evitare che la sua bella e imperdibile rassegna stampa dovesse chiudere per la tracotanza con la quale il governo della maggioranza gialloverde aveva annunciato il taglio di ogni finanziamento a Radio radicale e altre testate giornalistiche tra le quali Il manifesto e l’Avvenire.

“Stampa e regime”, la sua trasmissione è stata per tanto tempo la colonna sonora delle mie mattine nelle quali accompagnavo in auto mia figlia ancora piccola a scuola. “Ma dobbiamo sempre sentire il signore con la tosse?” Ed io: “Quel signore è un amico di papà e soprattutto il suo lavoro aiuta tutti i giornalisti“. Tutti o quasi, specificherei ora.

Bordin con la sua parsimoniosa e mai aggressiva ironia ci ha insegnato a saper leggere i giornali, a saper avere e difendere le proprie idee, senza mai trascurare quelle degli altri. Un vero liberale e democratico a tutto tondo. Talvolta mi capitava di non condividere una sua battuta o una sua osservazione e un po’ mi incazzavo. Ma due minuti dopo la conclusione era sempre la stessa: “Meno male che c’è Bordin“.
Ora Massimo non c’è più e purtroppo ci sono invece coloro che disprezzano la libera stampa e la democrazia rappresentativa e che ora vogliono chiudere Radio radicale. Massimo questo sfizio non lo ha concesso loro. Forse aiutato da quel Dio che è a tutti Giove. A me fa piacere pensare che le cose siano andate così.

Foto in evidenza: Massimo Bordin

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