IMG_23.1.2017_154541

Enrico Rossi: “Il Pd alle elezioni di Palermo non rinunci al proprio simbolo”

Nel dibattito che si è aperto nel partito di Palermo, secondo me hanno ragione gli amici e i compagni che chiedono di non rinunciare al simbolo del PD alle prossime elezioni di primavera per il Comune.
Essi, infatti, sono disposti a sostenere Orlando ma vogliono poter mantenere la loro identità, e presentarsi con la loro bandiera portando allo schieramento del sindaco un loro leale e peculiare contributo.
In tempi nei quali la politica smarrisce il senso della propria missione, che è di servire i cittadini, e si mostra troppe volte incapace di rappresentare valori e progetti utili, cedendo al pragmatismo e alla voglia di occupare il potere, mi sembra che la posizione di questo gruppo di compagni e amici sia la più giusta e la più nobile.

Conosco e stimo Orlando. Per questo sono stupito quando sento dire che avrebbe posto come condizione la rinuncia ai simboli di partito per aderire allo schieramento che lo vuole sostenere.
Si può porre la condizione che siano esplicitati e condivisi certi contenuti programmatici di grande rilievo, certe opzioni ideali e non ultima la qualità e l’onesta personale dei candidati. Tutto questo può e anzi deve essere posto da un candidato sindaco come condizione per accettare il sostegno di una forza o un gruppo politico.
Ma chiedere la rinuncia al simbolo sarebbe un errore, che rischia di portare acqua solo al mulino dell’antipolitica e della retorica anti partito come origine di tutti i mali.

Ci sarebbe, inoltre, un vizio di personalismo, nell’ esigere una sottomissione che non può essere accettata da parte di chi milita in una forza, come il PD, che, pur con tutti i suoi errori, ha fatto del pluralismo e della democrazia un fondamento della propria azione e del proprio progetto politico.
Credo che il sindaco Orlando vorrà capire queste ragioni e mi auguro che lui stesso voglia togliere il PD da una situazione di imbarazzo guadagnandosi così il consenso e la positiva considerazione di molti democratici.
Non condivido, quindi, coloro che nel PD con troppa facilità sostengono che l’importante è vincere e che i simboli vengono dopo.

Nella foto: Palermo, sala delle Lapidi, l’aula consiliare di palazzo delle Aquile.

Il simbolo è ciò che tiene insieme e unisce una comunità. Rinunciarvi sarebbe a mio parere un gesto suicida e per tanti compagni e amici anche fuori dalla Sicilia un’ulteriore umiliazione, il segno di uno sbandamento che potremmo pagare molto in termini di quel che resta di militanza e pure di consensi.
Noi abbiamo bisogno di un partito popolare e strutturato, con una forte identità, un radicamento saldo tra i ceti popolari e un programma di cambiamento per Palermo, per la Sicilia e per il Paese.
Senza il nostro simbolo in una delle più importanti città italiane questo progetto, che considero fondamentale per il Paese, subirebbe un colpo significativo.

Mi auguro che coloro che hanno la responsabilità di decidere prendano in seria considerazione questi argomenti che sono gli stessi di quel gruppo non rinunciatario di compagni e amici di Palermo e della Sicilia.
Per questo idealmente aderisco alla lettera che un gruppo di compagni e amici ha scritto a Renzi chiedendo che intervenga affinché il PD si presenti a Palermo con il suo simbolo.

Commenti