Se il Tavoliere delle Puglie è disseminato di parchi eolici (forse pure troppi) un motivo ci sarà. Il motivo è che il vento è, per noi, una costante atmosferica. Particolarmente caldo d’estate, ma freddo d’inverno. La Puglia, è bene chiarirlo, era un tempo definita la “California d’Italia” per ragioni economico-produttive, non climatiche. In inverno fa freddo e affrontare una campagna elettorale nel pieno di questa stagione non è precisamente partecipare ad un ballo di gala.
Complice l’indegna circostanza che Liberi e Uguali è pressoché assente nei commenti della stampa nazionale e nei TG, se non in maniera indiretta quando è attaccata e sbertucciata da Renzi & C, l’unico modo per farci conoscere è quello di incontrare personalmente la gente. “Strada per strada, casa per casa” non è più un ricordo commovente e un po’ nostalgico, ma una maledetta necessità. Quello che segue, e che riporto per dare il senso reale di questa campagna elettorale e di quanto la nostra lista sia stata sino ad oggi “oscurata”, è il dialogo (rigorosamente in dialetto) tra chi scrive ed un anziano compagno che si è sviluppato sul corso principale della mia città, Cerignola. Foggia. Italia.

“Ma tu sei il figlio di Vincenzo? Ti ho visto sui manifesti. Scusa se te lo dico, ma tuo padre si contorcerebbe (rivolterebbe. Ndr) nella tomba per il dispiacere. Io lo conoscevo bene, stavamo insieme nella sezione dell’Addolorata (quartiere di Cerignola). Tutta la tua famiglia, pure quella di tua madre – io conoscevo bene a Peppino il fattore (mio nonno materno) – era comunista e tu mo’ ti sei candidato con Berlusconi”. A quel punto ho dovuto precisargli che: a) mio padre, grazie al Cielo, è ancora vivo e vegeto; b) Liberi e Uguali non solo non sta con Berlusconi, ma è piena di comunisti. Anzi, ci attaccano proprio per questo. Dicono che vogliamo rifare il Partito Comunista. “Macor a Crest!” (letteralmente: Magari a Cristo. Tradotto in un italiano un tantino più aulico: magari succede davvero!). Rasserenato, l’anziano compagno mi ha garantito il suo voto. Anche se la motivazione (“ mi fa piacere che ti sei candidato perché c’è bisogno di aria fresca, di gente nuova”) mi ha provocato non poco imbarazzo. Ho sorvolato, infatti, di comunicargli che tra qualche giorno, esattamente il prossimo 1° marzo, sono 56 e di nuovo e, soprattutto, di fresco ho oggettivamente poco.

Nel frattempo l’impareggiabile e generosissimo Antonello (Summa), carissimo compagno e amico, è riuscito a trovare dei locali centralissimi per il nostro Comitato Elettorale. Ci precipitiamo per il sopralluogo e, sì, vanno benissimo. Una bella pulizia e sabato prossimo possiamo inaugurarlo. L’altrettanto impareggiabile Antonio (Natale) sforna a ritmi bestiali materiale elettorale e ha quasi pronte dieci bandiere. Occorre, però, trovare qualcuno/a che possa cucire i bordi per poter infilare le aste. Sembra una fesseria ma occorre fare in fretta: domenica, condizioni atmosferiche permettendo, ci sarà il primo comizio e il palco dovrà essere adeguatamente addobbato!
Sono pronti anche i volantini con simbolo e riassunto dei principali punti programmatici. Occorre organizzare le squadre di compagni per la distribuzione nei quartieri dove ancora insistono migliaia di case a piano terreno e nei condomini. Poi occorre organizzarsi anche con i compagni dei comuni più piccoli di questo vasto e illogico collegio elettorale, ulteriore idiozia del Rosatellum, per consegnare anche a loro del materiale. Le risorse finanziarie sono quelle che sono e occorre “solidarietà”. Grazie, poi, ai rapporti di buon vicinato politico che resistono con il PD locale, anche il problema “trombe” da montare sull’auto (proprie delle campagne elettorali in bianco e nero) è risolto e due auto potranno annunciare la nostra esistenza in città. Risolta anche la scelta della canzone che ci accompagnerà per tutta la durata della campagna elettorale: Cohiba di Daniele Silvestri.

Insomma la vita dei candidati e dei militanti di Liberi e Uguali è scandita da questi ritmi infernali. Siamo appena nati e ci siamo trovati ad affrontare, senza soldi e senza strutture adeguate, una impegnativa e difficilissima campagna elettorale. Tu hai delle proposte serie e realistiche e temi che le promesse mirabolanti ma irrealizzabili degli altri, di tutti gli altri, possano fare maggiormente presa. Illudere per l’ennesima volta. E allora parli con chiunque incontri e spieghi che siamo gli unici a non inseguire poltrone, perché molti le hanno già perse e molti altri non le riavranno, ma a provare a dare centralità a cose serie: il lavoro, la sanità, l’istruzione. Poi capita che torni a casa la sera e il mal di schiena di fa inevitabilmente pensare “ma chi cavolo me la fa fare!”. Però poi ti capita, altresì, di aprire Facebook e di leggere di Daniele che ti scrive: “ho compiuto 14 anni. Mi sono iscritto al Movimento Giovanile di Sinistra”. Dimentichi il mal di schiena e pensi soddisfatto che continuerai anche oltre il 4 marzo. Per i tanti, tantissimi Daniele. Perché glielo devi.

Nella foto di copertina: Luigi Pizzolo, candidato di Liberi e Uguali alla camera, proporzionale, collegio Puglia 4

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