Francesco Starace

Il manipolo è il mio mestiere

Abbiamo appreso con grande stupore dell’intervento che l’A.D. di Enel ha fatto ieri a Roma agli Studenti della Luiss.
Un’azienda si governa col terrore, è sufficiente instillare paura” ha sentenziato il manager che si è trovato su un piatto d’argento una Azienda eccellente corredata per di più del Codice Etico, dove i precedenti A.D. nominati sia da D’Alema sia da Berlusconi hanno seguito le vie dell’ascolto, della interpretazione e della decisione.
Le parole di ieri, pesanti come pietre dicono invece che chi si oppone al cambiamento, va colpito distruggendo fisicamente i centri o gangli di potere che si vuole cambiare.
Poi cambiare cosa? Il logo aziendale ridotto ad una evanescenza finanziaria mentre si mettono in vendita oltre trenta impianti di generazione che hanno fatto l’industria del Paese dagli anni 50 in poi. Benessere, lavoro, ricchezza.
Qualche studente, seppur sbigottito, ha chiesto le modalità operative del processo; Francesco Starace ha risposto: “Generare paura che assuefa all’obbedienza, seminare malessere all’interno e colpire i dipendenti contrari al cambiamento nella maniera più plateale possibile da moltiplicare paura e terrore”. Per questo va dato potere ad un manipolo (parola chiave di tutto) di fedelissimi, tipo i moschettieri del Duce, che dovranno creare malessere all’interno del gruppo per poi intervenire duramente sui reprobi.
A prima vista mi pare un manuale di stalking ma gli esperti affermano che queste impostazioni sono assai in voga nel moderno management e sono ispirate ai manuali dell’arte della guerra stile Sol Levante. Rendono però violenti i rapporti di lavoro in un campo, quello elettrico, dove senza condivisione, difficilmente si può pretendere di lavorare nel fango e nella neve ininterrottamente giorno e notte.
Parole particolarmente penose perché rivolte a giovani talenti Luiss e non nel Castelvecchio di Verona.
Due tipi di considerazioni.
Una sulle scopiazzature del Sol Levante, famoso patto Roma Berlino Tokio che tanti RO BER TO dettero all’anagrafe.
Ai nipponici la bravata di Pearl Harbour fu ricambiata con due pacche termonucleari e quindi non porta bene.
L’altra considerazione riguarda l’uomo, l’A.D. Enel; Renzi ce lo ha messo non perché poi sia così bravo e neppure per pretendere prove di fiducia imitazionale (o con me o contro di me), credere, obbedire e combattere, ma semplicemente in attesa di qualcun altro che prima o poi interesserà al Premier alquanto più di Starace.
Stia sereno A.D. Pro tempora, che l’ENEL, come i Governi, c’erano e funzionavano prima e continueranno a farlo nel bene e nel male anche in futuro.
Non lasci un brutto ricordo di se stesso, già abbiamo la Fornero.
Oggi è una brutta giornata per RICCARDO Lombardi, il socialista che tanto si batté per la  nazionalizzazione dell’energia elettrica.

Nella foto di copertina: L’A.D. di Enel Francesco Starace mentre parla agli studenti della Luiss

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