Theresa May

Immigrazione, diritti e lavoro secondo Theresa May, il nuovo primo ministro inglese

Chi è e cosa pensa Theresa May, nuova leader dei Tory e nuovo primo ministro del Regno Unito, dopo le dimissioni di David Cameron.

Immigrazione.
È il tema per il quale è più conosciuta, per via delle sue posizioni e le sue politiche da Segretario di Stato per gli Affari Interni (ruolo che ha ricoperto dal 2010). Uno dei suoi obiettivi era di ridurre la quota migranti del Regno Unito a decine di migliaia di persone. All’ultimo conteggio stava a 330.000.
Una delle sue politiche più controverse, che aveva l’obiettivo di ridurre drasticamente l’immigrazione proveniente dai paesi extracomunitari, prevedeva l’interdizione per i cittadini britannici a portare i loro congiunti o figli nel Regno Unito, a meno che non i primi non guadagnassero più di 18.600 sterline all’anno. Le famiglie stanno attualmente contestando la legge presso la Corte Suprema, e i gruppi di pressione dicono che a causa della legge i bambini vengono separati a lungo dalle famiglie.
C’è stata poi l’iniziativa dei camioncini “tornate a casa”, che giravano il paese per offrire ai migranti illegali un aiuto per tornare nei loro paesi di origini.

Diritti umani.
Nel suo unico intervento degno di nota sul referendum sull’Europa, Theresa May ha suggerito che il Regno Unito si sarebbe dovuto ritirare dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, a prescindere dal risultato della votazione. “La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo – ha affermato – può legare le mani del parlamento, non fa crescere la nostra prosperità, ci rende meno sicuri impedendo la deportazione di soggetti pericolosi e non fa nulla per cambiare il comportamento di governi come quello della Russia“.
La May considera la deportazione di Abu Qatada come uno dei suoi principali successi come Segretario di Stato, dopo che era stata più volte consigliata che non sarebbe stato possibile per le preoccupazioni in merito al suo trattamento in Giordania. Nel maggio 2012 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che poteva essere espulso sulla base di garanzie da parte della Giordania che non sarebbe stato torturato.
La May è dietro alla proposta di legge, soprannominata Snooper’s charter, che imporrebbe ai provider di servizi internet e alle compagnie telefoniche di conservare ogni traccia online dei propri utenti per 12 mesi.

Donne e uguaglianza.
Theresa May si è costantemente descritta come una conservatrice uninazionale. Nel 2002 ha avvertito gli attivisti Tory che i conservatori erano visiti come “il partito cattivo”, in un tentativo di modernizzazione. Ha votato a favore del matrimonio per le coppie delle stesso sesso, dicendo che “se due persone si vogliono bene, se si amano, allora dovrebbero potersi sposare“. Le sue posizioni si sono evolute nel corso degli anni, visto che, in precedenza, aveva votato contro una legge che impediva alle scuole di promuovere intenzionalmente i temi LGBT e contro la riduzione dell’età del consenso per il sesso gay.
La May ha parlato di uguaglianza e opportunità durante il suo discorso per la leadership, affermando: “Se sei una donna, guadagni sempre meno di un uomo”.
Come Segretario di Stato per gli Affari Interni, si è spesa per incrementare le azioni contro la violenza domestica. Tuttavia, non si è mai preoccupata altrettanto per il trattamento riservato alle donne immigrate, rifiutandosi di sospendere la detenzione delle donne incinte di Yarl’s Wood, un centro di reclusione per le persone in attesa di essere deportate.

Aziende e diritti dei lavoratori.
Theresa May ha fatto dei diritti dei lavoratori il punto centrale del suo discorso per la leadership: “Sotto la mia leadership, il partito conservatore si metterà – completamente, assolutamente, inequivocabilmente – al servizio dei lavoratori“.
Tuttavia, non è sempre stata una grande sostenitrice dei diritti dei lavoratori, intervenendo più volte contro l’obbligatorietà del salario minimo, un anno dopo essere stata eletta per la prima volta, nel 1997. “Col salario minimo, il peso passa dalla spesa per il welfare alle aziende“, disse. Il Governo dovrebbe considerare di poter “permettere ai datori di lavoro di sospendere il salario minimo per un periodo limitato di tempo in condizioni economiche estreme“.

Istruzione.
La May, nel corso degli anni, ha cambiato la sua posizione sulle tasse universitarie, votando contro le tasse d’ingresso ai corsi nel 2004 e contro l’innalzamento del tetto per le tasse. Ha cambiato posizione molto velocemente quando è andata al governo, tuttavia, votando per alzare il tetto nel 2010. È una grande sostenitrice di Michael Gove sulle scuole private. Nel 2009 affermò che bisognava permettere “alle organizzazioni benefiche, ai filantrofi, alle federazioni scolastiche, ai fondi no-profit, alle cooperative e ai gruppi di genitori di aprire nuove scuole nel settore statale“.

Chiosa Frankie Boyle del Guardian: “Theresa May ha promesso di unire i paese: probabilmente contro i più deboli”.

Fonte: (Guardian)

Nella foto di copertina: Theresa May, il nuovo primo ministro del Regno Unito

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