IMG_5231

L’Argine mondo: Destra e sinistra in Austria divise da 31.000 voti

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

In Austria, dopo un serratissimo testa a testa, vince il candidato indipendente dei Verdi, il settantaduenne Alexander Van der Bellen. Vince per un soffio, per circa 31.000 voti. Troppo poco per tirare un sospiro di sollievo. L’Austria non rigetta l’estrema destra di Norbert Hofer, semplicemente non la fa vincere. L’avanzata dei nazionalismi continua inarrestabile, così come la crisi della socialdemocrazia, che troppo pavida nelle sue posizioni e troppo smarrita, non costituisce più un argine contro l’avanzata dell’odio e della barbarie. Quello in Austria, quindi, è un voto che non deve tranquillizzare, ma, al contrario, sconcertare, e darci la misura di quanto un certo pensiero sia ormai radicato e pervasivo. Una vittoria positiva, sì, ma è molto il lavoro da fare. (Leggi anche: Vince Van der Bellen. Un settantaduenne, verde e di sinistra, “salva” l’Austria, di Peppino Caldarola).

La violenza di estrema destra è aumentata del 44.3% in Germania, l’anno scorso, secondo i dati del Ministero dell’Interno tedesco. (Politico)

Nelle elezioni di Cipro di ieri, il partito di estrema destra greco-cipriota ELAM (Fronte Popolare Nazionale) ottiene i suoi primi posti in parlamento, mettendo in pericolo i già fragili negoziati per la riunificazione della metà greca e la metà turca dell’isola. L’ELAM ha legami con Alba Dorata ed è accusato di razzismo nei confronti dei cirprioti turchi. Anche a Cipro aumenta l’insoddisfazione verso i cosiddetti “partiti centristi”, che è direttamente proporzionale a una crescita dell’estrema destra. (Politico)

Secondo il sito RealClearPolitics, che fa la media fra i risultati di vari sondaggi, Donald Trump supera Hillary Clinton di 0.2 punti percentuale (The Guardian). Bernie Sanders, intanto, pubblica sul suo sito una ricerca che afferma che il senatore del Vermont avrebbe un vantaggio di 11 punti percentuale circa su Trump.

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Iraq, al via un’operazione militare – che vede la collaborazione dell’esercito iracheno con le milizie sciite e le forze statunitensi – per strappare Falluja all’ISIS. (The Guardian) La scia di sangue dello Stato Islamico, intanto, si allarga sulle città costiere della Siria, in mano ad Assad, Jableh, Tartous e Latakia, che finora erano scampate alla violenza del conflitto. Attacchi suicidi e autobombe hanno colpito, fra i vari luoghi, l’ingresso di un ospedale e una stazione degli autobus, e causato almeno 148 morti e un numero decisamente maggiore di feriti (Al Jazeera). L’ISIS annuncia anche attacchi in India e minaccia i musulmani che vivono in armonia con gli induisti, facendo pressioni affinché si uniscano al Califfato. (The Independent). Inoltre, rivendica gli attacchi di oggi in Yemen, nella città di Aden, dove sono rimaste uccise almeno 40 persone (The Independent).

Erdogan ha scritto un articolo per il Guardian, in cui – raccontando la sua versione dei fatti – chiede all’Europa di fare di più per accogliere più rifugiati siriani: Quando il mondo ha deluso la Siria, la Turchia è intervenuta. Adesso gli altri devono dare una mano.

EXTRA

Ken Loach vince la Palma d’Oro a Cannes per “I, Daniel Blake”, film, ambientato nell’Inghilterra del nord, che racconta il dramma della disoccupazione e della povertà ai tempi dei tagli al welfare del Primo Ministro conservatore, David Cameron. Guarda il trailer.

Commenti