Angela Merkel

L’Argine mondo: la vera storia delle elezioni tedesche

Il partito di Angela Merkel è stato sorpassato – 21% a 19% – nella circoscrizione della Cancelliera dalla destra xenofoba e islamofobica di Alternativa per la Germania (AfD). Arrivano prima i socialdemocratici dell’SPD con circa il 31% dei voti, senza avere però la maggioranza per governare. Non che si tratti di una novità. Negli ultimi 10 anni, infatti, in Meclemburgo-Pomerania, l’SPD ha governato con la CDU, in una grande coalizione che riflette quella a cui assistiamo da tempo a livello nazionale. Alternativa per la Germania ha inoltre ottenuto: il 15% in Baden-Württemberg, il 12,5% in Renania-Palatinato e più del 24% Sassonia-Anhalt.

Dati pesanti e che fanno discutere. La lettura che il voto consisterebbe in un rifiuto delle politiche migratorie della Merkel è però semplicistica. In Sassonia-Anhalt, infatti, dove l’AfD ha ottenuto il suo risultato migliore, la CDU della Merkel ha retto, perdendo meno di 3 punti rispetto al 2011. Secondo un exit poll per quello stato, la grande maggioranza degli elettori – escluso quelli dell’AfD, ovviamente – preferisce una società aperta e tollerante, rispetto a una conservatrice. Inoltre, l’AfD ha pescato voti principalmente fra gli astenuti. Poi, a Baden-Württemberg, dove l’emorragia di voti della CDU è stata più grave, il candidato del partito ha provato ha distanziarsi dalle politiche della Merkel, mentre il premier dei Verdi in carica, Winfried Kretschmann, le ha abbracciate pienamente. E, secondo degli exit poll, circa 8 elettori su 10 hanno apprezzato la scelta. Inoltre il 31% di ex-elettori della CDU, in questo stato, è passato ai Verdi proprio perché per le politiche del governatore sui rifugiati.

I dati, quindi, non sono così netti come tendenzialmente vengono presentati nelle facili letture manichee sulla “sconfitta” di Angela Merkel e delle sue politiche migratorie.
Ci sono, inoltre, altri dati che emergono da questo voto. Primo fra tutti la crescente polarizzazione all’interno del paese. Metà degli elettori in Baden-Württemberg temo che l’influenza dell’islam nella società tedesca sia troppo forte, mentre un elettore su due in Renania-Palatinato crede che la cosiddetta “crisi dei rifugiati” non sia sotto controllo. Timori che, però, non equivalgono a un rifiuto completo delle politiche sull’immigrazione della Cancelliera. Ha scritto Die Zeit: «Un milione di rifugiati dopo, i tedeschi sono scossi, ma la società civile della Germania ha mostrato la propria resilienza».

Un’altra lettura ancora dei dati ci mostra un sistema partitico frammentato, con più partiti che entreranno nei rispettivi parlamenti rispetto al 2011.
L’affermazione dei populisti di destra, una maggiore polarizzazione e un sistema partitico frammentato non sono una novità in Europa, ma lo erano per la Germania. Qualcosa, però, ieri, potrebbe essere cambiato. La domanda che rimane inevasa, per il momento, è se questo cambio sia momentaneo o sia destinato a durare e ad affermarsi nello stato tedesco.

Fonte: The Guardian

 

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