Sanchez

L’Argine mondo: Psoe, ore convulse

In queste ore stiamo assistendo a una vera e propria crisi interna del PSOE, il partito socialista e operaio spagnolo. Da una parte, il segretario generale Pedro Sánchez, deciso nella sua linea per il “no” al governo Rajoy e nel suo tentativo di formare un governo alternativo, a guida PSOE, con Podemos e Ciudadanos; dall’altra l’opposizione interna, che vorrebbe astenersi in parlamento, permettere a Rajoy di formare il governo ed evitare il rischio di votare per la terza volta nel giro di un anno.

A complicare la situazione, ci sono state le elezioni di domenica scorsa nei Paesi Baschi e in Galizia, che hanno visto un’affermazione del PP e un ulteriore crollo del PSOE. Lunedì, subito dopo la sconfitta, Pedro Sánchez ha annunciato di voler andare a congresso straordinario, lui stesso si ricandiderà. Sánchez ha deciso di convocare il congresso per risolvere definitivamente il “dibattito ideologico” interno al partito sull’appoggio o meno al governo Rajoy.

L’annuncio, però, non è stato colto favorevolmente da molti dirigenti territoriali: la convocazione di un congresso prima della risoluzione della situazione governativa del paese preoccupa. Se il comitato federale, convocato per questo sabato, dovesse approvare la proposta, si voterebbe il 23 ottobre e poi ci sarebbe tempo solo fino al 31 dello stesso mese per formare un governo.

Ieri, poi, c’è stata un’accelerazione della crisi nel PSOE: si sono dimessi 17 membri dell’esecutivo federale, ossia più della metà, per cercare di spingere Sánchez a dimettersi ed evitare il congresso lampo. Ma il segretario del PSOE rifiuta di dimettersi e afferma che è ancora legittimato come leader del partito. Qui entra in scena anche l’interpretazione dello statuto, che contiene delle lacune per le situazioni di crisi e, all’articolo 36, non specifica se si debbano dimettere tutti i membri dell’esecutivo federale, né nomina le dimissioni del segretario generale.
In queste ore, Sánchez è in riunione con i membri dell’esecutivo che ancora lo appoggiano (ossia quelli che non si sono dimessi) per convocare il comitato federale di sabato che voterà e deciderà sul congresso straordinario. Nel frattempo, i membri dell’esecutivo che si sono dimessi hanno cercato di convocare la commissione di garanzia, senza riuscirci, con l’obiettivo di formare una comisión gestora che governi il partito ad interim. Entrambe le parti negano legittimità all’altra. La situazione è in costante evoluzione. El País la sta seguendo in diretta.

Nella foto di copertina: Il Segretario generale del Psoe Pedro Sánchez

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