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L’Argine mondo: Sanders non molla

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

Stati Uniti, primarie. Bernie Sanders vince in Oregon (55.8%) e Hillary Clinton in Kentucky con un margine risicatissimo (46.8% a 46.3%). Nonostante le vittorie inaspettate da parte del senatore del Vermont, la nomination rimane sicura nelle mani della Clinton. Sanders, tuttavia, sta cercando di vincere quante più primarie possibile e accumulare delegati, per vedere quanta influenza riuscirà ad avere sul programma del partito. Il prossimo obiettivo sono le primarie californiane. “Insieme – dichiara Sanders – abbiamo affrontato una strada in salita sin dal primo giorno di questa campagna. E continueremo a lottare per ogni singolo voto fino al 14 giugno. E poi porteremo la nostra lotta nella convention”. (The Guardian)

Regno Unito. Sadiq Khan, in un’intervista radiofonica, ha affermato che non ha intenzione di correre per la leadership del Labour nell’immediato futuro e che, adesso, sta facendo il lavoro dei suoi sogni: il sindaco di Londra. Ancora conferme per la leadership di Jeremy Corbyn. (The Independent)

Regno Unito. Raggiunto l’accordo fra Governo e dottori per i contratti dei medici in formazione, dopo giorni intesi di contrattazione. (The Independent)

Europa, accoglienza. La Commissione Europea ha fatto un altro richiamo ai paesi europei, che non stanno facendo abbastanza per la ridistribuzione dei rifugiati dalla Turchia e dei richiedenti asilo. (Politico) Sempre Politico ospita un pezzo di opinione di Stefano Stefanini in cui si afferma che l’Europa dovrebbe fare per l’Italia – vista la prossima, attesa, ondata di migranti – quanto ha fatto per la Grecia.

LGBT. Il Guardian racconta la storia dei ragazzi gay ugandesi che, per evitare violenze e persecuzioni, hanno cercato rifugio in Kenya. Ma, invece di trovare accoglienza, sono trattati con sospetto e preoccupazione.

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