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Laura Boldrini: Pd e FI non si sfiorano troppo, vedo prove d’intesa

“Le divergenze tra LeU e i Cinque stelle ci sono tutte”. Laura Boldrini, presidente della Camera ed esponente e candidata di Liberi e Uguali, ospite di Circo Massimo (Radio Capital), torna a ribadire la sua contrarietà ad un eventuale accordo post elettorale con i 5Stelle.  Con loro, dice,  troppi punti dividono: “Il movimento Cinque stelle ha una connotazione molto diversa da quella di un partito come il nostro, per me sono più i punti che dividono, ma anche Grasso dice che i M5S si devono chiarire le idee. Dal rapporto con il sindacato all’antifascismo, sono più i punti che ci dividono di quelli che ci uniscono”. “Il M5s ha una determinata connotazione in senso negativo sull’immigrazione, ha lanciato una campagna denigratoria di delegittimazione delle Ong che dovremmo, invece, ringraziare perché hanno salvato decine e decine di vite”. Senza dimenticare “la campagna violenta contro di me orchestrata dallo stesso Grillo”.

E se le larghe intese passassero attraverso un accordo con il M5s con Di Maio alla presidenza ddella Camera? L’ipotesi non entusiasma Laura Boldrini. “Voleva fare il presidente del consiglio, no? Non ho capito come hanno fatto le liste, ora spunta un candidato a Potenza indagato per riciclaggio, c’è chi abbandona prima ancora di essere eletto. Mi pare che Di Maio non sia stato molto capace, ha accentrato su di sé e il risultato è negativo”. “La presidenza della Camera vorrei lasciarla a qualcun altro, magari con più rispetto per le istituzioni. Durante questa legislatura abbiamo tagliato 350 milioni di euro, e spesso il M5s era contrario. Li abbiamo visti presiedere l’aula e poi uscire con l’altoparlante ad aizzare le persone davanti a Montecitorio. Sono incongruità”.

Si parla anche di Renzi e di Berlusconi che, secondo l’esponete di LeU, tra loro usano “i guanti bianchi, il che fa pensare male, fa pensare a un voto utile; che parli di flat tax uno condannato per frode fiscale non si può sentire, vuole dire che in Italia la politica non è presa seriamente e fa pensare, eppure sono una delle poche a dirlo, io non ho mai sentito Renzi dirlo”. “Fare previsioni – aggiunge – mi sembra azzardato. A me sembra che il Pd e Forza Italia diano prova di non sfiorarsi troppo anche nel dibattito pubblico e questo ai maligni fa pensare che forse c’è un’alleanza ma sono speculazioni che è improprio fare, la legge elettorale è molto complicata, il fatto che il 40% non ha ancora deciso chi votare, come si fa a pensare agli schemi futuri? Non mi azzardo. Un pò di sospetto, certo, c`è, mi sembra di vedere prove tecniche: quando le alleate, Bonino e Lorenzin, dicono che ci potrebbero essere le larghe intese.. non credo che parlino a titolo personale”.

Boldrini ritiene inappropriato e a gamba testa l’intervento di ieri del presidente della Commissione europea Junker che aveva detto di temere per il dopo elezioni in Italia lo scenario peggiore, un governo non operativo: “l’Italia – dice – è una democrazia forte e l’esito deve essere rispettato qualunque sarà. Se è inappropriato per noi fare previsioni, tanto più per il presidente della Commissione europea. Come giudichiamo allora l’elaborazione di mesi e mesi del governo che c’è stata in Germania?“. Il giorno dopo del voto, aggiunge, “bisognerà trovare le soluzioni: noi abbiamo un capo di stato saggio, competente, ripongo in lui moltissima fiducia. Poi c’è il Parlamento che sarà centrale”.

Sempre sull’eventuale scenario post voto, secondo Laura Boldrini, Gentiloni non può avere un interim di un anno. “La legge elettorale, nella eventualità che non si riesca ad avere una maggioranza di governo, deve essere rivista. S’ha da fare questa legge in qualche modo, chi ci sarà nel governo di scopo si vedrà, è inutile riandare al voto con questa legge elettorale”. “Bisogna vedere il voto del Parlamento, non è che il governo Gentiloni può andare avanti a interim per un anno, gli affari correnti hanno un limite fino a quando c`è il nuovo Parlamento”.

Laura Boldrini torna sulla questione dei gruppi fascisti: “Secondo la Costituzione – dice –  vanno sciolti. Non c`è bisogno si materializzi uno somigliante a Mussolini”. “Le manifestazioni – spiega – non sta a me decidere se devono essere vietate o no, esistono delle procedure. I gruppi che si ispirano al fascismo vanno sciolti, non perché lo dico io ma la Costituzione, come è accaduto negli anni Settanta, è già accaduto, si può fare”. Secondo la presidente della Camera ed esponente di LeU le sue dichiarazioni per lo scioglimento dei gruppi che si ispirano al fascismo hanno “innescato delle reazioni positive da parte del fronte democratico, mentre c`è stata una certa aggressività da parte della galassia dell’estrema destra con tendenze fasciste. Non c`è bisogno che si materializzi qualcuno che assomigli a Mussolini e parli da piazza Venezia, il fascismo è una cultura della violenza, della intolleranza, del razzismo. Questi segnali oggi esistono, il fascismo, come dice Eco, non muore mai”. “Io faccio solo presente quale è la nostra Costituzione non mi spingo oltre, condanno qualunque forma di violenza. I violenti non devono azzardarsi a toccare l`antifascismo che ha una cultura pacifista e ripudia la violenza. A me dà fastidio vedere questa strumentalizzazione che viene fatta da chi nega gli stessi principi dell`antifascismo”.

 

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