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L’Austria vota l’estrema destra xenofoba – Belgio, riapre Maelbeek – Obama: Europa più soldi per combattere l’Isis

Austria. Il prossimo presidente austriaco sarà ecologista o dell’estrema destra xenofoba. Infatti, vince il primo turno delle elezioni il candidato del Partito della Libertà (FPÖ), Norbert Hofer, con il 36,4% di voti. A sfidarlo, il candidato dei Verdi, Alexander van der Bellen, con il 20,4%. Rimangono fuori dal ballottaggio Socialisti e Popolari, che si qualificano al quarto e quinto posto con l’11,2%, subito dopo l’indipendente Irmgard Griss, che ha preso il 18,5% dei voti. Un risultato storico, che vede i partiti ‘classici’ esclusi per la prima volta dalla competizione elettorale. (The Guardian)

Serbia. Vince la competizione elettorale, con il 48,2% di voti, il Partito Progressista di Aleksandar Vučić. Un tempo ultranazionalista, adesso alfiere dell’europeismo, Vučić promette l’ingresso della Serbia in Europa entro il 2020. Nel paese, però, c’è paura di una svolta autoritaria. (Politico)

Belgio. Riapre, sotto rigida sorveglianza, la stazione metro di Maelbeek, teatro del secondo attentato di Bruxelles. (Le Soir)

Stati Uniti. Obama chiede che l’Europa spenda di più in difesa per la lotta contro l’ISIS. (El País)

Egitto. Giornalista della Reuter indagato per aver dichiarato che Giulio Regeni fu trattenuto dalla polizia la notte della sua scomparsa. (The Guardian)

Siria. Gli Stati Uniti vogliono ampliare la loro presenza militare in Siria. Obama pronto a inviare altri 250 soldati. (Al Jazeera)

Yemen. Le forze armate yemenite e gli alleati arabi della coalizione guidata dall’Arabia Saudita riprendono possesso della città portuale di Mukalla, stata sotto il controllo di al-Qaeda per un anno. (Al Jazeera)

Messico. Esperti esterni della commissione inter-americana sui Diritti Umani condannano l’inchiesta messicana sulla scomparsa dei 43 studenti. Ci sarebbero errori e omissioni nell’investigazione ufficiale, oltre a prove di tortura sui sospetti. (The Guardian)

Regno Unito. Collasso di BHS. Quasi 11.000 posti di lavoro a rischio. (The Independent)

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