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LeU si farà partito entro l’anno e annuncia che sarà fieramente all’opposizione del Governo “lib pop”

Liberi e Uguali è in campo e intende farsi partito. Al massimo entro dicembre. Per questo ha già fissato le tappe intermedie del percorso costituente. Intanto prepara una opposizione forte al costituendo Governo a guida Lega-Cinquestelle, che considera fortemente e pericolosamente orientato a destra. Basta pensare alla flat tax, e alle parole del leader leghista su immigrati e diritti civili.

Ad aprire i lavori dell’assemblea nazionale, considerata la prima tappa del processo costituente, è stato Pietro Grasso, il quale, dopo aver riconosciuto la portata della sconfitta elettorale del 4 marzo e chiesto ancora una volta scusa ai militanti, non tanto per il deludente risultato elettorale, quanto per l’inerzia seguita nei due mesi e passa successivi, annuncia che è ora di tornare in corsa più determinati di prima (“non è certo questo il momento dell’inerzia“) e lancia una sfida nel Parlamento e nel Paese al nuovo governo e soprattutto al contratto programmatico sul quale dovrebbe reggersi. I temi della sfida? Lavoro, lotta alle diseguaglianze, Mezzogiorno, difesa della costituzione a cominciare dal no all’introduzione del vincolo di mandato per i parlamentari. Di qui l’urgenza di un partito a chiara connotazione e indirizzo socialista. Urgenza che era stata sottolineata a promessa anche nella campagna elettorale.

Grasso insiste molto anche sulla necessità di rendere assolutamente disponibile il simbolo di Liberi e Uguali per poter essere usato nelle prossime imminenti campagne elettorali locali e regionali e nelle Europee, alle quali manca ormai solo un anno. Disponibilità venuta dallo stesso Grasso (che ha voluto fosse tolto il suo nome dal simbolo), da Roberto Speranza per Mdp e da Nicola Fratoianni per Sinistra Italiana, che parteciperanno al processo costituente. Così come non dovrebbero esserci problemi da parte della segretaria di Possibile, anche se questa formazione (anch’essa socio fondatore della lista di LeU) non ha aderito, al momento, alla scelta di passare dalla lista al partito.

Il giudizio di Roberto Speranza sul nuovo probabile Governo è perfettamente in linea con quello di Grasso. “Saremo – dice – fermamente all’opposizione“. Certo non basta banalizzare tutto con qualche slogan, ma non si può fare a meno di denunciare che “i cinquestelle hanno scelto la destra“, come dimostra l’idea di una flat taxe finanziata da 50 miliardi che finiranno per essere sottratti alla sanità pubblica. E qui Speranza ha chiamato in causa l’atteggiamento del Pd, che “poteva impedire quella saldatura a destra” ma ha preferito fare altro, magari pensando che “sotto l’ombrello di Macròn si potrà mettere al riparo quel che resta del Pd e quel che resta del berlusconismo“. Probabilmente in nome del fatto che ormai la contrapposizione non è più tra destra e sinistra ma tra forze antisistema (Lega e Cinquestelle) e forze di sistema (renziani e berlusconiani).

 

Nella foto: L’Assemblea nazionale di Liberi e Uguali

Naturalmente come Grasso anche Speranza sa che LeU non è nelle condizioni di poter mettere in campo una ipotesi di autosufficienza nella proposta di governo. Ma per questo è legittima l’aspirazione “ad essere la prima mattonella per costruire una ampia forza di sinistra ispirata al socialismo“. “Per andare oltre Liberi e Uguali – aggiungerà poco dopo Francesco Laforgiadevi fare prima Liberi e Uguali“.

Durissimo poi il giudizio di Alfredo D’Attorre sul governo non ancora costituito da Conte, Salvini e Di Maio. Ricordando la definizione di lib pop (flat tax più sovranismo) che ad esso si attaglia a meraviglia. Al tempo stesso, però, D’Attorre, e con lui sarà in sintonia Fassina, invita a non sottovalutare le richieste di autodeterminazione di queste forze “perchè non si può lasciare ai tedeschi una sorta di diritto di gradimento sui ministri italiani“.

Il tema dell’Europa e delle prossime elezioni europee è stato al centro di alcuni interventi. In particolare tra gli applausi convinti dell’assemblea Anna Falcone ha lanciato l’idea di una prossima campagna elettorale da costruire attorno ad una seria e concreta proposta di Statuto dei lavoratori europei. A sua volta l’ex presidente della Camera Laura Boldrini ha definito il probabile nuovo governo come “il più oscurantista che il nostro Paese abbia mai conosciuto“. E a Salvini che le aveva intimato di stare zitta ha replicato: “Dovrai fare i conti con le mie parole e non ti daremo tregua“.

Al termine dei lavori l’Assemblea ha approvato per acclamazione un breve ordine del giorno letto da Piero Grasso che avvia il processo costituente del nuovo partito, fissandone per fine anno la data di arrivo.

Foto di copertina: Pietro Grasso nella relazione introduttiva dell’Assemblea nazionale di Liberi e Uguali

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