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L’Italia nella bufera

A fare cosa, Renzi è riuscito? A mandare i populisti al Governo. Se la sua “riforma” (o meglio, “deforma“) costituzionale abbinata alla legge elettorale detta “Italicum” (quella che, assicuravano compiaciuti di sé stessi Renzi e Maria Elena Boschi, “vedrete che in Europa ce la copieranno“: infatti una legge come quella non ce l’aveva nessuno né in Europa né al mondo, perché un obbrobrio del genere non era venuto in mente a nessun altro. Ma la nostra arcigna Corte Costituzionale non si fece affascinare e che fece? La bocciò, dichiarandola incostituzionale: altro che vedersela copiare!), se quell’ambo malefico non fosse stato sonoramente bocciato dagli elettori e dalla Consulta sarebbe avvenuto che i due meglio classificati, non avendo ottenuto il 40% dei consensi, sarebbero andati loro al ballottaggio (che, si badi, non ha nulla – ma proprio nulla – a che vedere con i ballottaggi che si tengono, ad esempio, in Francia: Renzi &C li richiamano spesso, ma è un imbroglio, uno dei tanti): alla luce dei risultati del 4 Marzo, i “ballottanti” sarebbero stati la coalizione di centro-destra da un lato (che si sarebbe mangiata le mani, essendo andato molto vicina a quel 40% – che Renzi pensava di raggiungere lui, invece, inebriato dalle europee del 2014, nonostante le ripetute sconfitte ad esse seguite) ed il M5S dall’altro, e quindi uno dei due avrebbe avuto titolo per ottenere il 55% dei seggi (grazie al “premio di maggioranza” secondo l’Italicum) e, disponendo così della maggioranza assoluta, avrebbe formato il Governo. Un partito populista (uno solo) avrebbe preso possesso di Palazzo Chigi e dintorni.

Non contenti di quello che era avvenuto (o, dal loro punto di vista, non era avvenuto) il 4 Dicembre 2016, Renzi e i suoi  immaginarono un altro capolavoro di legge elettorale (anche questa pensata “con astuzia“): il “Rosatellum” (dal nome di Ettore Rosato, all’epoca capogruppo del Pd alla Camera). In base a quella legge ed ai risultati che ne sono conseguiti, il 4 marzo scorso, è avvenuto che i due soggetti che, in base all’accoppiata “deforna“/Italicum si sarebbero dovuti contendere il Governo, grazie al “Rosatellum” non sono scesi in contesa ma si sono accordati e lo hanno formato assieme, il Governo. Renzi, il suo “giglio magico” (o tragico?) ed il resto dei suoi adoratori saranno soddisfatti: hanno ottenuto il massimo, mandare al Governo il “populismo doc” nella sua interezza. Quando si dice la forza delle (cattive) idee. Adesso potranno stare in poltrona a mangiare (montagne di) pop-corn, come da tempo ha detto di voler fare il loro capogruppo al Senato, l’ineffabile Andrea Marcucci. Tanto, cosa importa se il Paese rischia di andare sottosopra e se la destra peggiore è al Potere. Ancora come un tempo, sopra l’Italia intera, fischia il vento e infuria la bufera.

Foto di gruppo: Il nuovo Governo

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