Alternativa_Socialista1

Non vogliamo rassegnarci, l’alternativa c’è

Abbiamo perso tanto tempo. Le dispute elettoralistiche del centrosinistra e della sinistra radicale su come posizionarsi in campagna elettorale, le diatribe sui nomi e sui simboli e su chi fosse la guida non hanno prodotto altro se non un’enorme perdita di tempo. In tutti questi mesi, la vera assente nei congressi, nelle sedi e nei circoli è stata la politica. In un momento di transizione economica e sociale, di precariato che attraversa la vita della nostra società come quello che stiamo vivendo, la sinistra ha perso troppo tempo nella ricerca di una collocazione, dimenticandosi che proprio in questo periodo di instabilità sociale sarebbe stato utile riflettere su come governare il cambiamento e si fosse adoperata per costruire una forza socialista che abbia come capisaldi il lavoro e la tutela dei più deboli. La politica che interroga la vita delle persone è stata relegata a qualcosa di ovvio e scontato, a mera proiezione odierna delle nostre tradizioni novecentesche. Abbiamo perso tanto tempo. E’ proprio l’assenza della politica dal dibattito che ha annoiato gran parte dell’elettorato, il pensiero di come governare la fase storica che stiamo attraversando è stato preso in mano da attori politici che hanno saputo interpretare i bisogni e le istanze delle persone.

Per anni il Partito Democratico e la Sinistra cosiddetta radicale hanno trattato i partiti politici che si apprestano a formare il governo come formazioni in grado solamente di agitare piccole folle trattando tematiche complesse in modo approssimativo e individuando soluzioni facili per compiacere il popolo. L’appagamento dovuto alla rendita da posizione novecentesca, la convinzione che un certo elettorato non avrebbe mai tradito la “bandiera rossa” e il sentimento di sicurezza nell’essersi posizionati nel solco della continuità di un’Unione Europea che si pensava fosse cosa buona per tutti, hanno indotto la sinistra a trascorrere quest’epoca arroccandosi su definizioni anacronistiche, lasciando a partiti come Lega e Movimento 5 Stelle il compito di interpretare le sfide del nuovo millennio, di essere gli unici nemici del neoliberismo che prende schiaffi in ogni tornata elettorale d’Europa.

Nella foto: La locandina di Ragione in Rivolta, il 16 e 17 giugno a Milano

Proprio perché non vogliamo rassegnarci al “non c’è alternativa” partiremo da Ragione in Rivolta che è una scuola di formazione politica pensata e organizzata da giovani attivisti per coetanei e non solo. In, tantissimi oggi, a seguito dei recenti sviluppi politici riconoscono l’esigenza di interrogarsi al fine di approfondire e studiare concetti tanto teorici quanto pratici che ci possano servire per ricostruire un fronte socialista.

La scuola ha un duplice obiettivo: da un lato trovare gli strumenti per sperimentare dei modelli alternativi di aggregazione e organizzazione ,con l’ambizione di cambiarne radicalmente l’attuale modo di fare politica. Inoltre , pensiamo che non sia più sufficiente aprire momenti di dibattito e di confronto, bensì serva uno spazio per garantire la crescita umana e delle capacità di creare reti che permettano alle persone che organizzano e partecipano di imparare a costruire occasioni di scambio e modalità di relazione all’interno di un collettivo che ha l’esigenza di mettersi in rete con tutte le realtà territoriali e nazionali.
Da oggi questo spazio è anche vostro e speriamo sarete in tanti il 16-17 Giugno a Milano presso la Casa della Cultura.

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