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Per i molti, non per i pochi. Pietro Grasso incontra Jeremy Corbyn a Londra

Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, ha incontrato oggi a Londra il leader del Labour, Jeremy Corbyn.

“L’incontro con Jeremy Corbyncommenta Grasso sulla sua pagina Facebook – è stato davvero importante e stimolante”. E poi annuncia: “Ci rivedremo presto, a Roma”. Corbyn, infatti, si legge in una dichiarazione di Pietro Grasso all’ANSA, sarà a Roma subito dopo le elezioni del 4 marzo, per “una iniziativa comune con Liberi e Uguali e per avviare un rapporto di collaborazione politica”. Grasso ha evidenziato la sintonia del suo movimento con il Labour corbyniano su temi quali la giustizia sociale, l’istruzione e l’abolizione delle tasse universitarie, la sanità pubblica, la casa. “I nostri programmi – si legge sempre nella dichiarazione all’ANSA – sono praticamente sovrapponibili” e Corbyn è “un modello e un esempio nella prospettiva del rilancio di una sinistra europea”.

Questo il testo integrale del post di Pietro Grasso:

L’incontro con Jeremy Corbyn è stato davvero importante e stimolante. Ci rivedremo presto, a Roma.

Il leader del partito laburista sta raccogliendo grandi consensi tra i giovani in Gran Bretagna, perché ricorda a tutti quale sia la grande questione dei nostri tempi: le disuguaglianze che, ormai intollerabili, mettono a rischio le fondamenta della democrazia e permettono alle peggiori destre di farsi spazio nella società. Con Corbyn condividiamo le idee necessarie per combatterle: più case, lavoro, salute, istruzione. L’Europa si ricostruisce su queste cose, sul rilancio di un nuovo Stato sociale che sia in grado di rispondere ai bisogni della gente.

C’è poi un tema, tra quelli affrontati nel nostro incontro, di cui in Italia nessuno parla: la casa. Sono 50 mila le persone senza casa e 700 mila quelle che non riescono più a sostenere un mutuo. Dobbiamo affrontare l’emergenza abitativa senza aumentare il consumo di suolo. Possiamo farlo: basta rendere meno conveniente tenere sfitti gli immobili; riconvertire ad uso abitativo parte del patrimonio demaniale come le caserme; creare un fondo per affittare – fissando un prezzo massimo – gli immobili in pegno alle banche e restituire dignità alle aree interne che si stanno spopolando. Possiamo e dobbiamo farcela: perché ogni persona ha diritto a un tetto dignitoso sopra la testa e lo Stato deve occuparsene.

Le reazioni in Italia:

Roberto Speranza commenta così su Twitter l’incontro:

La nostra battaglia è la stessa. Rialzare la bandiera dell’eguaglianza. Molto bello vedere @PietroGrasso con @jeremycorbyn#LiberieUgualipic.twitter.com/vRiWwIMLeO

— Roberto Speranza (@robersperanza) 20 febbraio 2018

E, in una dichiarazione riportata dall’ANSA, Speranza entra nel merito della proposta sulla casa:

La questione sociale è al centro della nostra agenda politica. Il problema della casa tocca molte famiglie italiane. La proposta avanzata da Pietro Grasso oggi, dopo l’incontro con Jeremy Corbyn, è importante perché fornisce una risposta concreta all’emergenza abitativa in molte città italiane. Un modo serio per rispondere alle difficili condizioni di vita in cui versano molti nostri concittadini. La sinistra serve a questo, a migliorare la vita delle persone.

Questo, invece, il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi:

L’incontro di oggi tra Jeremy Corbyn e Pietro Grasso è un nuovo inizio per la sinistra in Europa. Il fronte neoliberista ha fallito sul piano economico ma è ancora egemone sul piano politico. Per questo l’alleanza tra socialisti e progressisti europei è l’unica vera forte alternativa in campo.

Jeremy Corbyn, che è un seguace di Antonio Gramsci, avanza un programma di governo su sanità e istruzione pubblica, casa, lavoro e su di esso costruisce un nuovo senso comune nel suo paese.

Tocca a noi fare lo stesso in Italia. Le priorità sono il contrasto dell’emergenza abitativa, del decadimento del servizio sanitario nazionale e del sistema scolastico, della riduzione dei diritti dei lavoratori.

Nel nostro paese sono troppe le persone senza casa e troppi gli appartamenti sfitti. Mentre la rendita evade e moltiplica i suoi profitti. E’ urgente un nuovo grande piano casa, a cominciare dall’introduzione di forme di sostegno alle famiglie che non riescono più a pagare le rate del mutuo e rischiano l’esproprio. È necessario istituire un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti per impedire che il patrimonio immobiliare delle banche venga svenduto a fondi speculativi.

Un buon risultato elettorale di Liberi e Uguali sarà un primo passo per la nuova agenda sociale di cui hanno bisogno l’Europa e l’Italia.

Questo, invece, il commento di Pippo Civati raccolto da LaPresse:

Bisogna portare a livello europeo e riportare poi a livello nazionale la battaglia per una democratizzazione delle istituzioni, nazionali, comunitarie, internazionali, con particolare riguardo alle questioni più urgenti. Penso alle tasse che le multinazionali non pagano, arricchendosi a danno dei lavoratori. L’asse Grasso-Corbyn è un importante passo in avanti verso questo obiettivo: la crescita di una sinistra europea, una buona multinazionale dei diritti.

Il programma di LeU e il Manifesto di Corbyn presentano tante assonanze: la tutela dei lavoratori, un contrasto puntuale all’emergenza-casa, una politica fiscale attenta alla progressività, l’investimento su istruzione e la crescita attraverso la ricerca. Questioni aperte che confermano la necessità di una sinistra in Italia e in Europa.

Nicola Fratoianniscrive su Facebook:

Oggi Pietro Grasso ha incontrato Jeremy Corbyn. Un ponte fondamentale con la Sinistra che in Europa lotta contro le disuguaglianze.

Fra i tanti temi, ce n’è uno di cui nessuno parla: l’emergenza casa.

Sono 50 mila le persone senza casa e 700 mila quelle che non riescono più a sostenere un mutuo. Dobbiamo affrontare l’emergenza abitativa senza aumentare il consumo di suolo. Possiamo farlo con qualche proposta semplice: innanzitutto basta alla speculazione edilizia delle banche che tengono in pancia gli immobili in pegno. Liberi e Uguali vuole creare un fondo per acquisire – fissando un prezzo massimo – gli immobili vuoti in pegno alle banche, perché di fronte al dramma dei senza casa, è inaccettabile che ci sia un enorme patrimonio inutilizzato.

Inoltre, utilizziamo ad uso abitativo parte del patrimonio demaniale come le caserme.

Ogni persona ha diritto a un tetto dignitoso sopra la testa e lo Stato deve occuparsene.

Così Lara Ricciatti, sempre su Facebook:

Oggi il nostro leader Pietro Grasso ha incontrato il leader del partito laburista britannico che è riuscito nel miracolo di legare due generazioni col mondo della politica: giovani e meno giovani. In un momento come questo, dove lo scollamento e la rottura generazionale ha portato i trentenni a costruire il proprio futuro altrove e fuori dai nostri confini nazionali, penso che sia di buon auspicio il confronto avvenuto oggi. La sinistra mondiale si sta riorganizzando e noi non possiamo restare barricati nelle nostre convinzioni nazionali. Noi che siamo quelli che praticano la generosità intergenerazionale respingendo fortemente la rottamazione, prendiamo carta e penna e proviamo a replicare in salsa locale la lotta alle disuguaglianze portata avanti da Corbyn. Noi siamo per i tanti, non per i pochi. Con Pietro Grasso.

Francesco Laforgia commenta così l’incontro:

Siamo nati per combattere le disuguaglianze. È l’unica via che conosciamo per battere le destre. L’incontro di Pietro Grasso con Jeremy Corbyn oggi ha voluto dire innanzitutto questo.

Questa, invece, la proposta di Liberi Uguali sulla casa, nel dettaglio:

Pietro Grasso ha incontrato a Londra Jeremy Corbyn e con lui ha discusso di diseguaglianze e degli strumenti per combatterle.

Tra i temi in discussione l’emergenza casa, in Gran Bretagna, come in Italia. Dopo la visita a Corbyn, Grasso ha lanciato la proposta di Liberi e Uguali. Proprio sulla casa il Labour ha proposto di costruire nuove case popolari, acquisire i condomini di lusso lasciati vuoti e comprare 8000 abitazioni per i senza tetto. E in Italia? Partiamo dal contesto. 650 mila domande inevase di alloggio popolare inoltrate da famiglie aventi diritto, 50 mila persone senza casa e 700 mila che non riescono più a sostenere un mutuo a causa anche della perdita del lavoro.

La crisi economica e la precarietà lavorativa hanno reso centrale il tema della casa. Le case vuote in Italia sono oltre 7 milioni, più di un’abitazione su cinque. In questi numeri da capogiro le dimensioni di un dramma sociale che non trova ascolto nella politica. Giovani coppie, single, disoccupati, lavoratori: nel mercato immobiliare, specie quello delle grandi città, non c’è un’offerta adeguata al reddito della maggior parte di loro. E non tutti hanno una famiglia a sostenerli. Per rendere effettivo il diritto alla casa bisogna intervenire su diversi livelli. Anzitutto destinando ad uso abitativo parte del patrimonio demaniale, come le caserme, e i beni confiscati alle mafie. I costi per gli interventi di adeguamento ad uso abitativo di tali immobili, improntati a criteri ecosostenibili, andranno coperti tramite i proventi derivanti dalla vendita a privati di altri beni disponibili non più strategici per lo Stato.

Ciò che noi proponiamo non ha dunque costi per lo Stato (tantomeno per i Comuni, che sono già in rosso), né prevede consumo di suolo. Conti in regola e rispetto dell’ambiente, la parola d’ordine è riconversione urbana. La crisi inoltre ha lasciato in eredità un enorme patrimonio immobiliare abbandonato che pesa sui bilanci delle banche. Dalla sua acquisizione può venire una risposta importante al disagio abitativo. Occorre quindi istituire un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti che acquisisca i crediti deteriorati delle banche sugli immobili vuoti. Si tratta di palazzi vuoti che le banche si trovano in bilancio e che vengono venduti a prezzi ribassati a fondi speculativi. Attraverso il fondo si toglie alle banche un macigno dai bilanci, senza far finire gli immobili nelle mani dei fondi speculativi, si forniscono allo Stato strumenti per rispondere all’emergenza abitativa nelle grandi città e con i canoni degli affittuari si paga la manutenzione degli immobili.

A beneficiare di questo circolo virtuoso sarà anche il mercato immobiliare. Alle centinaia di migliaia di famiglie che non riescono a pagare il mutuo perché la crisi ne ha colpito i redditi, bisogna riconoscere la facoltà di ri-acquistare il loro credito deteriorato al valore a cui la banca lo venderebbe a un fondo speculativo, scadenzando le rate dei mutui in maniera da consentire loro di pagare il debito – sebbene in misura ridotta.

Sicurezza è avere una casa.

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