Parlamento_Europeo

Per una Costituente della Sinistra in Europa

Le elezioni del Parlamento Europeo sono ormai alle porte. Il tempo è poco e le incertezze sono illimitate, la Sinistra ha ottenuto risultati contrastanti, diversi nelle sue varie composizioni in tutto il continente. Queste elezioni saranno inoltre le prime senza il Regno Unito (i parlamentari passano da 751 a 705, l’Italia da 73 a 76), questo vuol dire che non ci sarà il Labour di Jeremy Corbyn, incarnazione di una Sinistra da molti presa come modello per ricostruire in Europa. A questo bisogna aggiungere che i Partiti Politici Europei della Sinistra, dal Pse alla Gue, vivono una fase di contrasto interno, caratterizzata dalla consapevolezza che qualcosa in questi ultimi anni anche nella Sinistra Europea non ha funzionato. Il primo, il Pse, oscilla tra prendere una posizione nettamente più critica verso le scelte degli ultimi anni e quindi spostare l’asse del Socialismo Europeo più a Sinistra (sulla scia proprio di Corbyn) e il mantenere una posizione più “centrista” volta a mantenere il dialogo con il PPE (sulla scia della Socialdemocrazia Tedesca) per esigenze sia politiche sia numeriche. La seconda, la Gue, vive uno scenario forse anche peggiore. Caratterizzata da un pluralismo di Sinistre con punti comuni ma anche con notevoli differenze (Syriza, Podemos, ma soprattutto il movimento di Mélenchon). L’apice di queste differenze lo si è visto con il tentativo di espulsione di Tsipras promosso da Mélenchon e ampiamente bocciato dal Partito della Sinistra Europea.

Lo scenario appena descritto basta da solo a delineare le notevoli difficoltà che andiamo ad affrontare nei prossimi mesi. La netta bocciatura delle varie proposte della Sinistra in Italia, dal PD a PaP passando per LeU, ha testimoniato la debolezza e l’inadeguatezza di queste formazioni alla società che viviamo. Il voto italiano, sicuramente molto critico verso l’UE se non euroscettico, soprattutto a Nord, ci chiama a riflettere, a rivedere le nostre posizioni azzerandole e costruendole su una nuova prospettiva. Questa nuova prospettiva richiede inevitabilmente uno studio approfondito dei mutamenti degli ultimi anni e delle scelte che sono state fatte le quali, evidentemente, sono state fallimentari e respinte dai nostri concittadini. Sull’Europa non si tratta più di essere europeisti, eritici, euroscettici, si tratta di avere un modello da proporre.

Proprio per questo motivo, ritengo che l’idea di aprire una fase Costituente della Sinistra in Italia che inviti al dialogo tutte le forze della Sinistra nelle loro differenze per poter discutere, studiare e riflettere su come la Sinistra debba ricollocarsi nello scenario globale attuale, debba essere allargata ad una più ampia Costituente della Sinistra in Europa. Dobbiamo cancellare i veti tra il Pse e la Gue, coinvolgere i Verdi, ripartire da un’ampia discussione comune su che modello di Europa vogliamo proporre per poter rilanciare l’integrazione partendo dai cittadini. Questa discussione va aperta al più presto e va condotta ascoltando i cittadini di tutti gli stati membri e tutte le formazioni Politiche che si richiamano ai valori della Sinistra, avendo la consapevolezza che la più grande ricchezza che l’Europa ci offre è la diversità (United in Diversity).

Andrea Barbato, coordinatore di Movimento Giovanile della sinistra di Napoli

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