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Perchè il supercommissario sarebbe un grave errore politico. E’ tempo di politica, non di tecnici

In queste ore, soprattutto le destre, ma non soltanto loro, insistono per un supercommissario all’ emergenza coronavirus e fanno addirittura dei nomi. In particolare Berlusconi e Renzi, quasi a rilanciare i modesti resti del patto del Nazareno, indicano la persona più adatta in Guido Bertolaso. Il quale non ha certo lasciato un buon ricordo per i risultati ottenuti ai tempi del terremoto abruzzese. Andare a L’Aquila per controllare. Un altro nome del quale si parla, magari più gradito a sinistra, è quello di Gianni De Gennaro, i cui precedenti alle Ferrovie e in altre industrie pubbliche sono stati tutt’altro che encomiabili.
Insomma, nomi all’altezza del compito davvero non se ne vedono. Magari ci fosse uno Zamberletti! Ma è roba di altri tempi: quelli della vituperata (anche da destra) prima Repubblica.

E allora perchè questa insistenza per il supercommissario? Dicono, o meglio, sussurrano le destre, ma anche altri: perchè Conte e il suo governo (un governo comunque politico che si basa su una maggioranza politica) sono inadeguati. Certamente il nostro presidente del Consiglio ha limiti e opacità (politiche, non altro). Ha guidato il peggior governo della Repubblica, quello con il ministro dell’Interno Salvini. E ha subito dopo mantenuto la guida di palazzo Chigi nel governo successivo. Trasformismo? Certo. E del resto la nostra storia di esempi del genere ne ha avuti. Però i conti con questo recente e imbarazzante passato Conte li ha fatti. E nella sede più appropriata: il Parlamento. Anche con una buona dose di coraggio.

Sulla vicenda, anzi sul dramma in corso, Conte si è mosso con chiarezza e prudenza. Talvolta anche in politica occorre andare per tentativi. E a me pare che il suo governo cominci a poter contare su una certa fiducia dell’opinione pubblica. Certo i Cinquestelle sono quello che sono. Ma siamo propri sicuri che l’alternativa sia quella del supercommissario per minare la credibilità dell’attuale governo e aprire la strada all’eventuale Governissimo con tutti dentro e una politica sempre più fragile?

Si dice che potrebbe essere a guida Draghi. Ammesso che quest?ultimo sia disponibile ad un’operazione, i cui limiti sono già stati dimostrati con conseguenze dannose all’epoca dell’esecutivo Monti. Non è tempo nè di supercommissari, nè di supergoverni. Anche perchè una supermaggioranza alla fine potrebbe essere assai più difficile da gestire, e quindi dannosa di quella attuale. La quale, nonostante le innegabili difficoltà interne, è comunque una maggioranza politica.

Foto in evidenza: Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (dal sito http://www.governo.it/it/il-presidente)

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