Rossi Lavoratori

Politiche del lavoro in Italia, la Toscana fa scuola

Il nuovo regime degli ammortizzatori sociali, previsto dal jobs act, ha allargato i soggetti che possono accedere alla protezione sociale ma ha ridotto in maniera significativa i tempi di copertura. È il portato della scelta del governo di spostare il baricentro degli interventi e delle risorse dai sussidi e dalle politiche passive verso le politiche attive, verso gli interventi di accompagnamento al lavoro.

Una scelta forte che in fasi ed in aree che vivono la ripresa dello sviluppo è pienamente condivisibile poiché si sostiene il lavoratore in transizione verso la nuova occupazione. È una scelta che invece crea duri contraccolpi nelle aree in cui la crisi continua ad essere pesante o dove, pur in presenza di progetti importanti di reindustrializzazione, i tempi di realizzazione non sono immediati e nelle quali si determina il rischio che numeri importanti di lavoratori licenziati si trovino per lungo tempo privi di ogni forma di protezione sociale, nonostante si stiano creando le condizioni per una loro ricollocazione lavorativa.

È il caso delle aree di crisi complessa presenti a livello nazionale ed in particolare delle due aree toscane: quella livornese e quella piombinese.
Qui sono in atto, o in arrivo, investimenti rilevantissimi per centinaia di milioni di euro che disegnano un futuro produttivo per i prossimi decenni, ma con tempi di realizzazione che vanno da pochi mesi (lo smantellamento delle navi a Piombino) a qualche anno (la Darsena Europa di Livorno) e in altri casi, attrazione di investimenti legati alle risorse statali e regionali (Prri, Protocolli insediamento) legati ai tempi previsti dalle singole proposte industriali.

Proprio per questa discrasia tra reale possibilità di posti di lavoro che si stanno creando, e assenza di protezione sociale, il Presidente della Toscana Enrico Rossi aveva chiesto un regime speciale di ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa, col prolungamento di qualche tempo la mobilità, ovviamente lavorando contemporaneamente per attivare percorsi di formazione, sui quali abbiamo i finanziamenti e predisposto il confronto con le aziende investitrici, per la riqualificazione di questi lavoratori.

La prima risposta del ministro del Lavoro Giuliano Poletti è stata negativa.
È stata invece accolta la richiesta di aprire un confronto con le regioni che hanno aree di crisi complessa, per verificare la possibilità di un sostegno nazionale agli interventi che in Toscana ed altre regioni stiamo portando avanti per alleviare il disagio sociale, sostenere il reddito e favorire percorsi di riqualificazione attraverso la formazione.

La nostra esperienza  è quella dei lavori di pubblica utilità, che potranno determinare (oltre alle 140 già attivate) da un minimo di 600 occasioni di lavoro a numeri 2-3 volte superiori, e che offrono tre opportunità ai lavoratori: un sostegno al reddito legato allo svolgimento di una attività lavorativa se pur in periodi e con orari limitati; la possibilità di ottenere un successivo periodo di Aspi e, al termine del LPU, anche un voucher formativo.

Vi possono essere anche altre esperienze da attivare: tirocini, sostegno all’autoimprendorialità, interventi finalizzati ai lavoratori più vicini alla pensione a cui stanno pensando altre regioni, che ad oggi salvo l’esperienza del Friuli non hanno attivato interventi specifici per le sole aree di crisi, come abbiamo fatto in Toscana.

Il 12 Maggio ne abbiamo discusso al Ministero del Lavoro ed è stato avviato il percorso per costruire un sostegno, anche finanziario del Ministero, a misure di accompagnamento al lavoro con interventi di sostegno al reddito, collegati a politiche attive, nelle aree di crisi complessa.
Si tratta di una prima disponibilità importante che ora deve tramutarsi in impegni concreti.
La situazione che vivono in molti parti del paese centinaia di lavoratori richiede tempi certi e veloci. A breve ci saranno nuovi incontri di lavoro per arrivare all’attivazione di questa risposta sociale. Come regione Toscana, dopo aver per primi sollevato il problema e coordinato le altre Regioni, presseremo e pungoleremo con continuità il Ministero in questa direzione.

Commenti