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Portogallo: alle amministrative vince il Partito Socialista

Il Partito Socialista portoghese, nelle elezioni amministrative di domenica, ha ottenuto il miglior risultato della propria storia, tanto che il primo ministro António Costa è stato affiancato a Mário Soares, del quale avrebbe consacrato la «visione pluralista, democratica e libera» del nuovo ordinamento nato dalla Rivoluzione dei Garofani e «portato all’affermazione di un sistema politico completo dove tutti possono servire il governo».

Di seguito, proponiamo la traduzione, non integrale, di un articolo di Paul Ames — pubblicato su Politico con il titolo “Portugal’s Socialists toast ‘biggest ever’ election win” (2 ottobre 2017) — che racconta come sono andate queste amministrative.

Il primo ministro António Costa ha consolidato il proprio potere in Portogallo dopo la grande vittoria del suo Partito Socialista alle elezioni amministrative […], invertendo ancora una volta la rotta rispetto al declino del centro-sinistra diffuso nel resto d’Europa […].

I socialisti hanno conquistato 158 municipi su 308. Il partito è stato riconfermato a Lisbona e ha conquistato 9 delle 15 città più popolose. Unico neo il tentativo fallito di strappare Porto a un indipendente centrista.

A livello nazionale, i socialisti hanno passato il 38%, superando il 32,3% delle parlamentari del 2015.

Il voto è stato un disastro per il principale partito di centro-destra, il Partito Socialdemocratico (PSD), che è finito al terzo posto a Lisbona e Porto e ha vinto solo in 96 municipi, contro i 106 delle ultime elezioni.

Il leader dei socialdemocratici, Pedro Passos Coelho […] — primo ministro dal 2011 al 2015, anno in cui è stato spodestato da Costa — ha riconosciuto che la sconfitta è una delle peggiori che il suo partito abbia mai subito, ma ha detto di non avere intenzione di dimettersi.

I pezzi grossi del partito, però, stanno già affilando i coltelli. […]

Ma i socialisti non hanno solo sottratto voti alla destra. Il partito comunista portoghese (PCP) — che appoggia il governo di minoranza di Costa — ha perso 10 comuni, passati ai socialisti, e ne ha mantenuti solo 24.

Una nottata piena di shock per i comunisti ha visto anche la perdita delle tradizionali roccaforti di Almada e Barreiro nella cintura rossa delle periferie industriali a sud di Lisbona e il feudo rurale di Castro Verde, che i comunisti avevano mantenuto sin dalla rivoluzione del 1974, che ha reso il Portogallo una democrazia.

L’altro partito di sinistra che fa parte dell’alleanza di governo — il Blocco di Sinistra — non è riuscito a conquistare nessun consiglio comunale e ha ottenuto solo il 3,3% nel paese.

Il malumore della sinistra radicale potrebbe rendere la vita più difficile a Costa — se i comunisti e il Blocco di Sinistra dovessero decidere di consolidare la propria base, adottando una linea più dura in merito al bilancio del prossimo anno. Avevano già chiesto un aumento della spesa sociale, dei salari e delle pensioni e un taglio delle tasse per i più poveri, in seguito a mesi di dati economici più rosei.

Costa è stato prudente: «La nostra vittoria non corrisponde a una sconfitta dei nostri alleati parlamentari. Questi risultati rafforzano il PS, ma anche tutta la maggioranza che ha reso possibile questo cambiamento». […]

Il primo ministro ha avuto un ruolo di punta negli ultimi giorni della campagna elettorale, girando in lungo e in largo per il paese, partecipando ai comizi dei candidati a sindaco. Questo potrebbe essere un test per il tentativo di ottenere la maggioranza assoluta alle prossime elezioni amministrative, previste fra due anni. […]

Nella foto di copertina: Il primo ministro portoghese António Costa

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