Rossi

Rossi, Speranza, Emiliano: “No al Partito di Renzi”

“L’ultima Direzione nazionale del Partito Democratico è stata animata da un dibattito ricco e plurale. Le conclusioni del segretario non hanno rappresentato questa ricchezza di posizioni e visioni, che ci caratterizza come la più grande comunità civile e politica del Paese. L’esito della Direzione è stato profondamente deludente e ha sancito la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l’impianto identitario del PD e il suo pluralismo”. Lo scrivono, insieme, Enrico Rossi, Roberto Speranza e Michele Emiliano.
Parteciperanno anche Speranza ed Emiliano, sabato prossimo, 18 dicembre, alle ore 11, a Roma, al teatro Vittoria, all’iniziativa, lanciata nelle settimane scorse, da Enrico Rossi per la presentazione della sua candidatura (e del programma) alla segreteria del Pd e dell’associazione “democraticisocialisti”.

I tre candidati uniscono le forze. L’accelerazione della situazione in queste ore, dopo la direzione di lunedi, impone la ricerca del massimo dell’unità e della condivisione. Matteo Renzi è già in campagna congressuale, prima ancora del via ufficiale dell’Assemblea nazionale di domenica prossima. Attraverso la sua enews ha già convocato i sostenitori della sua mozione congressuale al Lingotto di Torino per il 10 marzo. Per ripartire dallo spirito del Lingotto del 2007, dove nacque il Pd. Renzi dice per fare “il tagliando a quell’idea di 10 anni fa”. Il contrario di quanto afferma Enrico Rossi, secondo cui l’esperienza di Renzi alla guida del Pd (e del Governo) ha significato la fine di quell’idea nata proprio al Lingotto. Renzi è già dentro al Congresso. Scrive che il “verbo del congresso e delle primarie non è “Andatevene!” ma “Venite!”. Si spera che si sia fatto anche un’idea su chi abbia una qualche responsabilità per chi se ne è andato in questi anni dal Pd e dal voto al Pd!

Ma ritorniamo alla dichiarazione congiunta di Rossi, Emiliano e Speranza. “Abbiamo chiesto – dicono a proposito dell’ultima Direzione – un impegno preciso: il sostegno al governo sino alla sua scadenza naturale, un congresso senza forzature e preceduto da una conferenza programmatica nella quale ritrovare l’unità, ma siamo stati inascoltati”.
“Per questa ragione – annunciano – sabato mattina, saremo tutti assieme al Teatro Vittoria, con l’obiettivo di costruire un’azione politica comune, per rivolgere un appello a tutti i nostri militanti ed attivisti e per impedire una deriva dagli sviluppi irreparabili. Il Pd non può smarrire la sua natura di partito del centrosinistra, che trova le sue ragioni fondative nel principio dell’uguaglianza e nei valori della Costituzione”.

“Altro che rottamazione, qui rischiamo la sepoltura”, dichiara Enrico Rossi in un’intervista ai quotidiani del gruppo L’Espresso, mettendo in guardia da “qualcuno che pensa di liquidare l’analisi dei crudi fatti cercando un nuovo plebiscito popolare: beh – spiega – e’ quel qualcuno che cerca la scissione, non noi”. Una scissione, dice ancora il governatore della Toscana, che “purtroppo e’ gia’ avvenuta ed e’ quella di elettori e militanti che ci hanno abbandonato, che non votano piu’ e ora, a seconda di come Renzi impostera’ le cose e’ possibile che la minoranza non arrivi nemmeno al congresso. Vedremo”.
Il nuovo blog di Matteo Renzi si chiama “in cammino”, “uno
scimmiottamento – per Rossi – dello slogan di Macron ‘En marche’”. “Macron – osserva – e’ un centrista, uno che dichiara che non ha piu’ senso parlare di destra e sinistra. Ecco – conclude Rossi – se il Pd diventa il PdR e ha come unico obiettivo essere il partito del centro del sistema io ho difficolta’ a restarci”.

Infine sulla mozione della minoranza che in direzione ha chiesto di “dire una parola chiara sulla legislatura, di
garantire che si andra’ a votare nel 2018. La risposta di Renzi e’ stata sbalorditiva: ‘”Non decido io ma gli organismi competenti. Ma scherziamo? E allora Letta? Perche’ l’ha fatto cadere”?

“Noi lavoriamo per un PD unito e di sinistra. Questo però – scrive Rossi sul suo profilo Facebook, dove rilancia un articolo a sua firma pubblicato su Huffington Post – non significa rinunciare alle proprie idee e convinzioni. Ci vediamo sabato, come programmato da molto tempo, per presentare la nostra associazione e il nostro manifesto politico, “Idee e proposte per cambiare l’Italia, la sinistra e il Partito Democratico”. Un appuntamento inclusivo e aperto a tutti.

Commenti