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Sanders: Voglio parlare di quello che i media non raccontano

Traduzione dell’intervista di John Nichols a Bernie Sanders pubblicata su The Nation con il titolo “Bernie Sanders Wants to Tell the Story That Corporate Media Fail to Tell” (18 marzo 2018).

Per decenni, il senatore del Vermont Bernie Sanders si è opposto all’incapacità dei grossi mezzi d’informazione di raccontare l’aumento delle disuguaglianze economiche in America. Da candidato alle primarie presidenziali nel 2016 ha utilizzato ogni opportunità che gli veniva data dai media per parlare di povertà, plutocrazia e della consolidamento della ricchezza e del potere nelle mani di una “classe di miliardari”.

Adesso sta facendo qualcosa per portare il discorso pubblico lontano dai programmi dei super-ricchi e verso le preoccupazioni reali della working class americana. Qualcosa di grosso. Lunedì scorso […] ha tenuto un’assemblea cittadina, “Disuguaglianza in America: L’ascesa dell’oligarchia e il collasso della classe media”, con la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, il regista Michael Moore, l’economista Darrick Hamilton e altri. Sanders ha condotto una dibattito sul “potere crescente degli interessi delle imprese e come possiamo costruire un’economia che funziona per tutti gli americani”. L’evento è stato trasmesso in streaming su Facebook, Twitter e YouTube da Sanders, Warren, Moore e dal Guardian, NowThis, The Young Turks e Act.tv […].

Lei afferma che ci sono due questioni fondamentali per quanto riguarda le disuguaglianze. Qual è la prima?

La prima è che questo paese sta diventando sempre più un’oligarchia. Le tre persone più ricche possiedono più della metà più povera degli americani. Le dieci persone più ricche adesso possiedono più ricchezza rispetto al 90% più povero. E poi, politicamente, quello che abbiamo visto sin dalla decisione Citizens United (presa dalla Corte Suprema USA nel 2010) è che miliardari come i fratelli Koch e qualche loro amico possono riversare centinaia di milioni di dollari nel processo politico per eleggere candidati che rappresentino i ricchi e i potenti. Questo è un problema che ha grosse conseguenze per il futuro dell’America – in termini della vita economica del paese e del collasso della classe media, in un sistema politico che viene corrotto dai soldoni e da Citizens United.

E la seconda questione […]?

La seconda questione ha a che fare con il fatto che abbiamo dei mezzi d’informazione legati all’establishment. Contrariamente a quanto dice Donald Trump, però, non diffondono “fake news”, non è questo il punto. Non è che le persone che lavorano alla CNN, o scrivono per il New York Times, mentono deliberatamente o cercano di distruggere i politici […]. Ogni giorno vengono pubblicati articoli ben fatti e importanti sul Washington Post, sul NYT, su CBS News e nelle altre testate. Il problema è che, in maniera significativa, i media dell’establishment ignorano, o prestano davvero poca attenzione, alle questioni più importanti che devono affrontare i lavoratori. Questo è il problema con i mezzi d’informazione mainstream.

Se si prende in considerazione il problema che ho descritto – il paese che diventa sempre di più un’oligarchia – si trovano davvero pochi interventi sul tema. Stormy Daniels riceverà dieci volte la copertura stampa e video rispetto a questo problema. Si discute poco della povertà in questo paese. “Povertà” è una parola che non viene utilizzata molto spesso in tv.

E pensa di poter fare qualcosa per poter risolvere questa situazione.

Quello he stiamo cercando di fare è abbastanza rivoluzionario. Manderemo in streaming questa assemblea cittadina sulla nostra pagina Facebook (7,5 milioni di mi piace), su quella di Elizabeth Warren (quasi 3,5 milioni), di Michael Moore (2,2 milioni), sul Guardian (7,9 milioni), su The Young Turks (4/5 milioni) e molte altre pagine che condivideranno la diretta. Probabilmente ci saranno dei doppioni, ma possiamo comunque parlare di decine di milioni di persone.

L’ultima volta [a gennaio], quando abbiamo fatto l’assemblea sulla Medicare-for-All/sanità universalistica, abbiamo avuto 1 milione di spettatori dal vivo e un altro milione si è aggiunto più tardi. […] Questo significa che c’è un potenziale straordinario per far emergere i problemi […]. Adesso abbiamo la possibilità, attraverso lo streaming live, di discutere questioni serie, con oratori di peso, che non vengono mai discusse – o vengono raramente discusse – sui media mainstream. […]

La questione della copertura da parte dei media mainstream sulle disuguaglianza […] è un tema che la interessa da anni. […]

Qualcuno quotidianamente sceglie qual è la notizia del giorno. E qualcuno dice che abbiamo bisogno di una copertura lunga tre giorni su un qualche assistente di Trump cacciato dalla Casa Bianca […]. Oggi ci saranno molte, molte, molte centinaia di persone che muoiono in questo paese perché non possono permettersi le medicine di cui hanno bisogno o accesso alle cure sanitarie. Questo accade ogni giorno, ma non viene raccontato nei nostri media. Ci sono bambini che dormono sui sedili posteriori di una macchina perché la loro madre non può permettersi di pagare l’affitto. Questo accade oggi, ma non viene raccontato.

In altre parole, qualcuno deve decidere cos’è più importante e cosa non lo è. E l’oligarchia che controlla l’America, la miseria in cui milioni di americani sono costretti a vivere perché non hanno un reddito, cosa significa guadagnare 8, 9, 10 dollari all’ora, lavorare 50 ore alla settimana e non potersi comunque permettere di parlare le bollette… questi problemi non sono trattati come questioni importanti. E vale lo stesso per i milioni di pensionati che vivono con 12.000, 13.000 dollari l’anno, per i fratelli Koch che spendono 400 milioni per influenzare le nostre elezioni, per il cambiamento climatico che minaccia il futuro del pianeta.

Quindi, quello che voglio fare è iniziare a fare passi avanti presentando la nostra prospettiva su ciò che pensiamo siano le questioni più importanti che riguardano l’America. […]

Lei è conosciuto per utilizzare le nuove tecnologie, nel tentativo di cambiare il paradigma del dibattito pubblico. Non è una cosa nuova per lei.

È vero. Com’è risaputo, sono una specie di luddista tecnologico. Ma riconosco che questa tecnologia è enormemente importante e dovremmo utilizzare ogni nuova tecnologia disponibile così da comunicare con il popolo americano in merito alle importanti questioni che lo riguardano. E a quanto pare il live streaming è rivoluzionari. Significa che una persona può accendere il telefono e produrre qualcosa che arriva a molti milioni di persone. E vogliamo sfruttare questa nuova tecnologia fino in fondo.

(Foto di copertina: Bernie Sanders | John Minchillo/AP Photo)

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