Le due povertà
In questo intervento vorrei tornare a mettere in rilievo lo stretto rapporto che esiste tra la miseria e il basso livello culturale. Un dato che è noto da tempo. Quando in Lettera a una professoressa Don Milani fa dire ad un suo allievo “La scuola è meglio della merda” (eravamo alla metà degli anni sessanta),…
La proposta Bonisoli di abolire le domeniche gratuite è un passo indietro
La cultura investe inevitabilmente molteplici aspetti del nostro vivere sociale, dalla scuola alla ricerca, passando per la formazione permanente, la creazione di valore etico e nazionale, la consapevolezza di appartenere ad un insieme umano che si relaziona mediante l’interesse per la musica, la lettura, l’arte e le tante altre manifestazioni della creatività. La cultura è…
Contributo per un programma di Sinistra sui Beni culturali
La definizione di linee programmatiche sulla cultura da parte della Sinistra non può essere considerata marginale. Alcuni riferimenti erano già contenuti nel documento sottoscritto dalle forze che hanno dato vita alla lista unitaria Liberi e Uguali. Queste poche note vogliono essere un contributo alla definizione di obiettivi programmatici su questo tema. La cultura investe inevitabilmente…
Il rapporto Caritas: un “esercito di poveri” da brividi
Esce il Rapporto della Caritas (1), e colpisce come una martellata. Poi parlano di “gufi“, di “rosiconi“, di “piagnoni“, perfino di “disfattisti“. Questo Rapporto – della Caritas , non di un Centro per la rivoluzione anticapitalista – dà i brividi: con quale coraggio ci si gloria dei “risultati” raggiunti? “Hai voglia a dire che il…
Debito pubblico: come se ne esce
Il Trattato di Maastricht prevede che, in presenza di un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 60%, i governi devono impegnarsi a riportarlo, con ritmo adeguato, entro il limite. Nei primi anni dell’euro il parametro arrivò a quasi il 100% del PIL. Dal 2007 a oggi il debito è salito al 133%, per gli elevati deficit…
Eurostat, andamento lento. L’Italia non brilla, la peggiore per i NEET
Pubblicati i dati Eurostat sul primo quadrimestre 2016 su occupazione e sviluppo sociale. Il quadro complessivamente migliora, anche se lentamente, squilibri all’interno dei paesi dell’Unione. L’Italia non brilla. Sui NEET siamo i peggiori d’Europa