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Un socialista in Vaticano – Il PIL cinese rallenta – ISIS perde follower su Twitter

Città del Vaticano. Bernie Sanders oggi in Vaticano e interverrà al Convegno dell’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali per il 25esimo anniversario del Centesimus Annus. Lui e Papa Francesco sono descritti come “improbabili alleati nella lotta contro le diseguaglianze”. (The Guardian)

Belgio. Si è dimessa la ministra belga dei trasporti, Jacqueline Galant, per le accuse di aver mentito su un report dell’Unione Europea, precedente agli attacchi terroristici del mese scorso, che criticava la sicurezza dell’aeroporto di Bruxelles. “Non posso più lavorare con serenità”. (Le Soir)

Cina. La crescita quadrimestrale del PIL della Cina rallenta, ma emergono segni di stabilità. Il 6,7% è l’indice più basso di crescita dall’inizio del 2009, ma gli analisti segnalano che gli stimoli all’economia stanno avendo effetto. (The Guardian)

Giappone. Terremoto nel sud del Giappone. Almeno 44.000 persone evacuate dopo il terremoto di magnitudo 6.4 di ieri sera. Almeno nove le persone uccise. (The Guardian)

Spagna. José Manuel Soria si dimette da Ministro dell’Industria, deputato e presidente del PP delle Canarie, dopo che sono venute fuori dai Panama Papers le sue relazioni con le imprese nei paradisi fiscali. (El País)

Brasile. La Corte Suprema Federale brasiliana boccia il ricorso presentato dal Governo contro la richiesta d’impeachment per la Presidente Dilma Rousseff a causa dello scandalo Petrobas. La Camera voterà quindi la messa in stato d’accusa della presidente il 17 aprile. (O Globo)

Messico. Secondo una testimonianza, nel rapimento e nell’uccisione di 43 studenti messicani, due anni fa, potrebbero essere coinvolti ufficiali di polizia. Così afferma il presidente della commissione per i diritti umani, José Larrieta Carrasco. (Al Jazeera)

Corea del Nord. Ennesimo lancio dimostrativo di missili, ma questa volta fallisce. Era stato organizzato in occasione dei festeggiamenti per il compleanno di Kim II-sung. (Al Jazeera)

ISIS. L’attività su Twitter dell’ISIS diminuisce del 40% dopo la chiusura di 125.000 profili. Twitter chiude gli account che utilizzano almeno uno dei sette hashtag collegati alla propaganda dello Stato Islamico. Il 95% degli utenti, però, creano subito nuovi account dopo essere stati bannati. Tuttavia, grazie a questa azione, i profili sono passati dai 24.271 dell’agosto 2015 ai 14.700 del marzo di quest’anno. Inoltre, Twitter ha notevolmente accorciato i tempi di chiusura di questi account: l’estate scorsa impiegava qualche settimana, adesso meno di due giorni. (The Independent)

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