Costituzione

W la Costituzione: 70 anni molto ben portati

Il 2 Giugno 1946, il giorno stesso in cui il popolo italiano votò per il Referendum di scelta fra monarchia e Repubblica assegnando la vittoria alla forma repubblicana con circa 12 milioni di voti contro 10, fu eletta l’Assemblea Costituente, il cui compito era quello di elaborare la Costituzione dello Stato repubblicano a cui quel Referendum aveva dato vita. Fu istituita il 19 Luglio, all’uopo, una Commissione (detta “dei Settantacinque“, dal numero di componenti di cui era composta) presieduta da Meuccio Ruini (un liberale) e con tre vice-presidenti: Tupini (democristiano), Terracini (comunista) e Ghidini (socialista): quella Commissione presentò all’Assemblea le sue conclusioni nel febbraio del 1947. Seguì la discussione in aula articolo per articolo, finché – il 22 Dicembre 1947 – il testo definitivo fu approvato con 453 voti favorevoli e 62 contrari. La Costituzione fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27 Dicembre ed andò in vigore, come è noto, dal 1° Gennaio 1948.

La “Carta“, che si componeva di 139 articoli, non nasceva “blindata” ma prevedeva la possibilità di modifiche, ed al penultimo articolo (il famoso art. 138, più volte richiamato specialmente negli ultimi anni) ne dettava anche le modalità: nel corso di tutti questi anni essa è stata, infatti, più volte modificata. Il Governo Berlusconi approntò un disegno di larga modifica, che fu respinto nel Referendum che ebbe luogo il 25-26 Giugno 2006: l’affluenza fu del 52% degli aventi diritto al voto; la bocciatura avvenne con il 61% di contrari ed il 39% di favorevoli alle modifiche.

Ci riprovò il Governo Renzi-Boschi, con un disegno di legge, che fu approvato in via definitiva dal Parlamento il 12 Aprile 2016, che modificava ben 47 articoli. Anch’esso fu respinto, come tutti ricordano, il 4 Dicembre 2016 (una data che per alcuni è divenuta un incubo), da una maggioranza di elettori ancora più larga che nel caso precedente: l’affluenza fu infatti di oltre il 65% degli aventi diritto, un risultato davvero straordinario; i contrari furono circa il 60%, i favorevoli poco più del 40%, con un significato assolutamente esplicito da parte dei cittadini, un messaggio palese ai governanti di allora e (auspicabilmente) per il futuro.

Sono fra coloro (moltissimi) che considerano quel 4 Dicembre una delle date più fauste per la Repubblica, poiché ritengo che quelle modifiche (del disegno Renzi-Boschi) avrebbero comportato non un avanzamento in senso positivo del dettato costituzionale, ma uno sfregio intollerabile della “Legge delle leggi“, quale la Costituzione è: ora come allora, ritengo – insieme a moltissimi altri – che i cambiamenti hanno senso e sono benvenuti quando comportino dei miglioramenti, in senso complessivo (è questo un concetto molto importante, anzi dirimente: in senso complessivo, e non guardando a qualche eventuale singola misura), e non un peggioramento, come con quel disegno sarebbe avvenuto e che perciò il popolo italiano ha (saggiamente) respinto a grande maggioranza. Perciò siamo in molti – mi auguro che siano moltissimi – a festeggiare il 70° anniversario della Costituzione. Dunque, ora e sempre, W LA COSTITUZIONE.

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