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Enrico Rossi: nostri avversari sono destra e M5S

“Non si può andare ad una campagna elettorale dove facciamo scorrere il sangue, anche perché per quello che mi riguarda i nostri principali avversari sono la destra, con cui noi certamente non andremo mai, ma anche il Movimento cinque Stelle, a cui voglio portar via un pezzo di elettorato di sinistra che si è buttato lì perché non aveva una sufficiente alternativa che noi invece stiamo cercando di costruire”.

Il Presidente della Toscana Enrico Rossi, confondatore di Articolo Uno-Mdp, parlando con i giornalisti a margine di una iniziativa sui fondi europei, torna sui temi trattati nell’intervista rilasciata a Monica Guerzoni e pubblicata sul Corriere della Sera, dal titolo :”Un patto sui collegi. Noi e i dem evitiamo le sfide tra i leader“.

Come Liberi e Uguali, aggiunge Rossi, “ci presenteremo in tutti i collegi, e dico che soltanto nella differenza, nel rispetto reciproco di diversità, e senza fare coalizioni e senza fare nessun impianto unitario, si può trovare un modo con cui noi ci rispettiamo. Magari a partire anche da quello che ci unisce, ovvero le battaglie sui diritti civili”.  Secondo Rossi, con il biotestamento “è stata fatta una cosa importante, la legge che regola le cure nella fine vita, adesso secondo me sarebbe un altro passo avanti puntare allo Ius soli”. “Questi – precisa – sono fatti che uniscono con il Pd. L’antifascismo è un altro. Noi eravamo in piazza insieme l’altro giorno, non ho visto né il Movimento cinque Stelle, e non ho visto nemmeno Forza Italia”.

Sul caso Etruria: secondo Rossi, Boschi doveva dire del suo interessamento sulla banca. “Mi sono andato a rileggere – osserva – l’intervento di Maria Elena Boschi e un errore c’è. Lei dice: ‘Nessun favoritismo, tutto fatto bene’. In realtà doveva dire: ‘Io mi sono preoccupata di capire quale sarebbe stata la sorte del maggior istituto finanziario della mia provincia nella quale sono stata eletta’”. “Non c’è niente di male. In Parlamento però negare o non raccontare tutto quanto è avvenuto
penso che non sia una buona cosa”.

Ma tra la sinistra di Piero Grasso e il Pd i rapporti, secondo Enrico Rossi, nell’intervista del Corriere della Sera, devono essere altri:

“No alla guerra civile, facciamo in modo che non scorra sangue”Rossi spiega: “il tema non è il centro sinistra, bisogna prendere atto che Liberi e Uguali e Pd hanno prospettive che non coincidono. Ma questo non significa che dobbiamno identificarci come i principali nemici dell’uno e dell’altro”. “Dopo le separazioni lo strappo si sente di più, ma oea dobbaimo riconoscerci reciprocamente. Andare in campagna elettorale a scambi reciproci di insulti e invettive avrebbe effetti negativo per noi e per loro, favoredo destra e M5S”.

Rossi ricorda che con il Pd Liberi e Uguali governa in moltissime realtà, non solo in Toscana. “E poichè abbiamo davanti scadenze elettorali negli enti locali, dovremmo continuare a misurarci sui contenuti cecando intese programmatiche”.

E il Jobs Act, e il decreto Minniti?

“Su lavoro e stato sociale – risponde Rossile differenze sono inconciliabili. Ma sui diritti civili e umani possiamo incalzare insieme. Dopo il fine vita, chiediamno al Pd di fasrio coraggio a andare avanrti sullomius soli. Anche s antifascismo e politica estera possiamo dialogare. Sul decreto Minniti votammo contro, ma dobbiamo sfidare Gentiloni a essere consguente sui lager libici da chiudere. Sarebbe un passo avati decisivo se noi dicessimo che non vogliamo allearci col MsS e se il Pd si impegnasse a non allearsi con Berlusconi”.

Pensa a una specie di patto di desistenza, anche nei collegi?

“Con questa legge elettorale siamo costretti a cadidarci in tutti i collegi, ma si può evitare di schierare leader contro leader. Niente male parole e niente sangue. Vogliamo essere una sinistra forte e di governo, non una forza velleitaria che lancia solo accuse”

Nella foto: Enrico Rossi

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