Leggendo alcuni vergognosi commenti di Salvini, Toninelli e di quel campione reazionario intriso di xenofobia e razzismo del direttore di un noto quotidiano che ieri ha superato ogni decenza usando queste parole “ ..invece di venire a morire nel Mediterraneo potevano restare nelle loro Savane” . Odio e cattiveria allo stato puro che mi spinge a fare una riflessione che non vuole parlare solo alla politica con le categorie di destra o di sinistra.

La mia riflessione si rivolge con amarezza a tutti coloro che, in preda a paure irrazionali e a una personale visione del concetto di sicurezza, si sono sentiti vicini alla Lega di Salvini. Sia chiaro paure e bisogni inesistenti se non dentro di loro, come dimostra ampiamente la realtà e tutte le analisi sui dati dei flussi migratori. Una realtà iniettata e sporcata da una gigantesca e colpevole strumentalizzazione politica, da chi non sa affrontare i veri problemi del nostro paese. Si sono fatti rubare la loro umanità da persone senza scrupoli. Mi fanno pena e tenerezza insieme, questi miei concittadini che sono caduti nella trappola dei sovranisti e dei razzisti di questa nuova destra e rivolgo a loro le stesse parole del vescovo di Bologna: “tornate umani”.

Odio e cattiveria verso il diverso come nuova mutazione antropologica degli italiani? Forse questo voleva dire il prof. Revelli in una sua bella intervista in televisione?  Io spero di non essere arrivati a tanto. Anche se siamo un pezzo avanti. Ha ragione Camilleri, si vive lo stesso clima nel quale Mussolini applaudito dalla maggioranza degli italiani ci regalò la vergogna infinita delle leggi razziali. Ma una cosa è certa, anche la sinistra in questi anni ha fatto cadere come foglie morte i valori della solidarietà, dell’accoglienza e di quell’umanesimo che ha innervato tutta la sua storia. Non ha saputo dare e non ha voluto dare agli Italiani la giusta dimensione umana ed economica del fenomeno migratorio. Forse qualcuno ne porta la responsabilità maggiore, ma forse colpevoli lo siamo tutti per non aver fatto tutto quanto il possibile e anche l’impossibile per evitare quell’enorme Cimitero sotto il nostro bellissimo mare. Siamo ancora in tempo, non per i 35.000 morti in mare che peseranno sempre nelle nostre coscienze ma per salvare quelli che dobbiamo accogliere. Se non ora quando?

Foto in evidenza: Sbarco di migranti in un porto italiano

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