So che alcuni, o molti, compagne e compagne, sono disorientati dall’evoluzione degli avvenimenti nel Pd. E’ la prova regina che non era stata prevista alcuna strategia preventiva di fuoriuscita. Ci siamo trovati di fronte al compimento dell’ultimo atto della “pulizia etnica” di Matteo Renzi.
Renzi sopporta solo la sinistra gregaria, la cosiddetta “sinistra per Renzi”, considera tutte le altre una inutile e dannosa eredità del passato. Potrebbe aver ragione. Cerchiamo di capire se ce l’ha o no. Il tema centrale del renzismo è ereditato dalle prime elaborazioni uliviste che prevedevano un mondo dominato da una globalizzazione virtuosa, dalla facilità di movimento di uomini e soprattutto di capitali, che superava le frontiere nazionali a vantaggio di poteri sovranazionali e tutto questo nel nome dell’ideologia del superamento delle ideologie.
E’ accaduto il contrario. La globalizzazione ha mostrato il suo volto cattivo, gli uomini sono stati bloccati alle frontiere ovvero si cerca di farlo, i capitali dilagano, la destra appare forte e piena di contenuti aberranti ma avvolgenti. La fragile diga de trasversalismo è crollata dappertutto. Solo in Italia Renzi e i suoi suppeters non se ne sono accorti.
Non se ne sono accorti al punto da mal sopportare, come si è vista dalla reazione alla nostra iniziativa al Teatro Vittoria, la mitezza di una Bandiera rossa cantata da cori ufficiali e bande rock e le parole profetiche di Guerre Stellari.
Renzi e il renzismo sono ancora alla profezia di Fukuyama per cui la storia è finita. Invece è iniziata là dove l’abbiamo interrotta.
Nel Pd la battaglia non era sulle date ma su quello che le date rivelavano. La sinistra vuole un ruolo paritario non un diritto di tribuna. Se si considera una ancella di Renzi può trattare il diritto di tribuna. Se è sinistra, combatte. Una parte della sinistra ha preferito fare come gli indiani dopo la sconfitta, casse di wiscky e riserva protetta. Un’altra parte ha combattuto ed è stata sbattuta fuori.
Renzi che si considera vincitore ha vinto niente. Il suo partito sarà poca cosa elettoralmente e del tutto ininfluente politicamente essendo inservibile a sinistra e non utile alla destra. Renzi ha una sola strada. Accetti l’idea che in Italia la sinistra c’è, come c’è in tutto il mondo e tratti. Se farà da solo la sinistra negli anni faticosamente si ricostruirà, lui sarà il segretario che ha distrutto tutto. Un vero Re Mida alla rovescia.