
L’Argine mondo: Presidenziali da rifare in Austria
MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.
Austria. Non ci sono prove che le elezioni siano state manipolate, tuttavia le irregolarità hanno interessato un totale di 77.926 voti che avrebbero potuto andare sia a Norbert Hofer che a Alexander Van der Bellen – abbastanza, in teoria, per cambiare il risultato di un’elezione vinta per circa 31.000 voti. Il secondo turno delle presidenziali austriache è, quindi, da rifare. Questa la risposta della Corte costituzionale al ricorso fatto dal Partito delle Libertà Austriaco in merito alle elezioni del 22 maggio. Le irregolarità sono legate allo spoglio: in molti seggi elettorali non sono state seguite con attenzione le linee guida, mentre i voti per posta sono stati aperti un giorno in anticipo. “Non ci devono essere dubbi sulla legittimità di nessuna elezione. La decisione della Corte di ripetere il ballottaggio delle presidenziali non è qualcosa di cui rallegrarsi, ma dimostra che la democrazia e lo stato di diritto funzionano”, questo quanto ha dichiarato il cancelliere austriaco Christian Kern, ribadendo che le elezioni sono state invalidate “per errori formali e non per manipolazioni o brogli”. Molti di coloro accusati per le irregolarità, tuttavia, sono membri dello stesso Partito delle Libertà di Hofer. Van der Bellen, il candidato indipendente appoggiato dai Verdi, avrebbe dovuto diventare presidente il prossimo 8 luglio. Adesso è tutto da rifare. «Ho intenzione di vincere anche questa volta. Se sono risuscito a vincere una volta in condizioni avverse – dice – posso riuscirci di nuovo». La probabile data per il nuovo turno di ballottaggio è il prossimo 18 settembre. (The Guardian)
Micheal Gove, che ha preso il posto di Boris Johnson nella corsa alla leadership dei Tory, dice che ha fatto tutto ciò che poteva per evitare questa mossa, ma che è stato costretto quando si è reso conto che «Boris non era la persona adatta per quel tipo di lavoro». Si dice riluttante e che «qualsiasi cosa sia il carisma, io non ce l’ho. Qualsiasi cosa sia il glamour, non penso che possa mai essere associato con me». Tuttavia, «a ogni passo della mia vita politica mi sono chiesto: cos’è la cosa giusta da fare? Cosa ti dice il tuo cuore?».
I punti chiave della proposta di Gove sono: 1) No a elezioni generali prima del 2020 e nessun ricorso all’articolo 50 (quello per dare il via alla Brexit) prima della fine dell’anno; 2) Porre fine alla libertà di movimento e istituire un sistema a punti in stile australiano che permette ai migranti di entrare basandosi sulle loro competenze; 3) 100 milioni in più per il Servizio Sanitario Nazionale alla settimana; 4) Riformare il capitalismo (e ripensare gli obiettivi fiscali); 5) Trasformare i servizi pubblici. (The Guardian)
Intanto, dopo il referendum sulla Brexit, 60.000 persone si sono iscritte al Labour per mostrare il proprio supporto a Jeremy Corbyn, la cui leadership è messa costantemente in discussione dalla larga maggioranza dei parlamentari laburisti, ma sempre più forte nella base. Inoltre, i sondaggi mostrano come la vittoria del Leave non sia colpa di Corbyn: numeri alla mano, solo con un voto compatto degli elettori conservatori avrebbe potuto vincere il Remain. (New Statesman)
DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.
Amnesty International ha oggi pubblicato un report in cui documenta storie di migranti e rifugiati che sono stati uccisi, torturati, stuprati, affamati, presi in ostaggio – e quasi tutti per mano dei trafficanti libici. Un orrore senza fine per chi già scappa da fame, guerra e altre violenze. Le interviste sono state condotte con più di 90 persone nei centri di accoglienza in Puglia e Sicilia. (Al Jazeera)
Gli Stati Uniti sono pronti a collaborare con la Russia per combattere gli estremisti islamisti, a patto che questa faccia pressione sul presidente siriano Bashar al-Assad per interrompere i bombardamenti sui ribelli. (Al Jazeera)