
L’Argine mondo: Sánchez e Iglesias, no podemos.
MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.
Spagna. “No, grazie”, questa la risposta del segretario del PSOE, Pedro Sánchez, alla proposta di Podemos di presentare liste congiunte per il Senato, nelle elezioni del 26 giugno. “La priorità del signor Iglesias non è la lotta alle diseguaglianze, ma la sua poltrona. Se voleva davvero porre fine al Governo del PP, aveva un’ottima opportunità per farlo, però ha votato contro il Governo del PSOE” ha dichiarato Sánchez in un’intervista. “In questi mesi – ha continuato il leader socialista – Iglesias si è dedicato a ostacolare il Governo del cambiamento. Ho già una certa esperienza con lui, con i suoi insulti, con il suo sminuire gli altri, con i suoi regali di libri”. (El País)
Francia. Il Governo ignora le opposizioni e tira dritto sulla riforma del lavoro, facendo ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione francese, che elimina la necessità del voto del Parlamento e permette di imporre tramite decreto la Legge El Khomri. Prevista per il 12 maggio un’altra giornata di mobilitazione sindacale, la quinta nel giro di nemmeno due mesi, contro una riforma che viene considerata “un attacco ai nostri diritti sociali e alla nostra democrazia”. (Le Monde)
Grecia. Alexis Tsipras: L’accordo per allegerire il debito della Grecia, raggiunto ieri all’eurogruppo, significa che il paese “potrà lasciarsi sei anni di oscurità alle spalle”. “Finalmente – ha continuato – abbiamo una buona notizia”. (Ekathimerini)
Corea del Nord. “Lunga vita a Kim Jong-un!”. Dopo il congresso del Partito, che lo ha – ovviamente – incoronato leader indiscusso della Corea del Nord, con una carica creata appositamente, quella di Presidente del Partito, Kim Jong-un si concede un bagno di folla. Fra missili di cartapesta e lanci di petali rosa, decine di migliaia di persone hanno sfilato nel centro di Pyongyang per celebrare la fine del congresso e inneggiare al leader con un fervore quasi religioso. (El País)
Giappone. Barack Obama sarà il primo presidente degli Stati Uniti a visitare Hiroshima. (The Guardian)
Stati Uniti, primarie. West Virginia e Nebraska al voto. (The Guardian)
DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.
Siria. Nuovi bombardamenti nella città di Binnish, nella provincia dell’Idlib. Morte almeno 14 persone. (Al Jazeera)
Turchia. Secondo Human Rights Watch, le guardie al confine con la Turchia contiuano a sparare e picchiare i profughi che cercano di attraversare la frontiera. Fra marzo e aprile 5 persone, fra cui un bambino, sarebbero rimaste uccise e 14 ferite. (The Guardian)
Turchia. Autobomba a Diyarbakir contro un blindato della polizia. Nell’esplosione sono rimaste uccise almeno tre persone e ferite 45. (Al Jazeera)