Sarkosy

L’Argine mondo: Sarkozy, “mi ricandido”

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Turchia. Attentato al matrimonio di Gaziantep. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ritiene Daesh responsabile dell’attacco in cui sono morte 51 persone (di cui almeno 22 erano bambini) e ne sono state ferite circa 70. L’attentato, che ha colpito un matrimonio curdo dove erano apparentemente presenti molti sostenitori del partito filo-curdo HDP, sarebbe stato compiuto da un bambino fra i 12 e i 14 anni. (The Guardian)

Turchia. Più di 200 persone hanno protestato a Istanbul per chiedere giustizia per Hande Kader, transessuale e importante attivista del movimento LGBT turco, trovata morta – dopo essere stata mutilata e bruciata – in una foresta nei dintorni della città turca. (Al Jazeera)

Siria. Si aprono nuovi fronti nell’infinita guerra civile che lacera la Siria da anni. Quinto giorno di scontri nella città di Hasaka fra le forze curde, appoggiate dagli Stati Uniti, e le forze dell’esercito siriano. La scorsa settimana, per la prima volta dall’inizio della guerra, il governo siriano ha bombardato l’YPG. (Al Jazeera)

Brexit. Aumento dei crimini razziali sui treni, nelle due settimane successive alla vittoria del Leave. I crimini d’odio sono aumentati del 78% rispetto allo stesso periodo dell’anno. La British Transport Police ne ha registrato 119 (The Independent).

Aumento anche delle richieste di passaporto o di cittadinanza verso i paesi dell’Unione Europea. La Polonia, ad esempio, riceve dal Regno Unito un centinaio di richieste di cittadinanza all’anno. Dal voto del 23 giugno ne ha ricevute 600 (Bloomberg)

Israele-Palestina. Come risposta ai razzi lanciati dalla striscia di Gaza sulla città di Sderot, l’esercito israeliano ha risposto con una serie di raid sul territorio palestinese. L’attacco è il primo dopo che Avigdor Lieberman, appartenente all’estrema destra israeliana, è stato nominato ministro nel governo Netanyahu. (The Guardian)

Mali. Ahmad al-Faqi al-Mahdi, accusato di essere a capo delle forze ribelli islamiste, Ansar Dine, che, nel 2012, distrussero templi storici nella zona patrimonio dell’umanità di Timbuktu, ha dichiarato, di fronte alla Corte Penale Internazionale, che gli «dispiace molto» per le sue azioni. È la prima volta che la corte dell’Aia fa un processo per distruzione di beni culturali. Ed è la prima volta che un sospetto militante islamista va a processo davanti alla CPI, oltre a essere la prima volta che un sospetto si dichiara colpevole. Potrebbe essere condannato a 30 anni di carcere per crimini di guerra. «Vorrei dare un consiglio a tutti i musulmani nel mondo – ha detto al-Faqi al-Mahdi – ossia di non intraprendere le mie stesse azioni, perché non portano a nulla di buono per l’umanità». (BBC News)

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

Francia. Nicolas Sarkozy ufficializza la sua candidatura alle presidenziali del 2017 in un libro in uscita il 24 agosto. (Libération)

Spagna. I dirigenti regionali del PSOE non mettono in discussione il no di Rajoy, ma chiedono al segretario generale Pedro Sánchez un comitato federale per discutere sulla posizione del partito dopo la mancata investitura di Rajoy. I no da discutere sono tre: il no all’investitura di Rajoy, il no a nuove elezioni e il no a un governo alternativo guidato da Sánchez. (El País)

Tunisia. Annunciata la composizione del governo di unità nazionale di Youssef Chahed, il nuovo primo ministro tunisino nominato da poco. 28 ministri, 14 segretari di stato, 8 donne e con aperture alle formazioni di sinistra. (Le Monde)

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