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L’Argine mondo: Trump, il candidato “legge e ordine”

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

USA. Donald Trump, ufficialmente candidato alla presidenza per il Partito Repubblicano, si autoproclama, nel suo acceptance speech dai forti toni autoritari, il candidato ‘legge e ordine’. “La nostra convention capita in un momento di crisi per la nostra nazione. Gli attacchi sulla nostra polizia, il terrorismo nelle nostre città, mettono in pericolo il nostro stile di vita. Qualsiasi politico che non colga questo pericolo non è adatto a guidare il nostro paese” ha dichiarato. Ha poi ribaltato lo slogan di Hillary Clinton, “I’m with her” (Sono con lei), in “I’m with you” (Sono con voi): “Sarò la vostra voce” (The Guardian). La parola chiave del discorso è “io”. Trump vuole presentarsi come l’uomo che, da solo, risolverà tutti i problemi dell’America (The New York Times). Rendendola “grande di nuovo” o solo più spaventata?

USA. Probabilmente Hillary Clinton farà il ticket – come presidente e vicepresidente – con Tim Kaine, ex governatore della Virginia e senatore per quello stesso stato. (Politico)

Spagna. Secondo un sondaggio, i catalani che chiedono l’indipendenza superano quelli che la rifiutano (47,7% a 42,4%). (El País)

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Brexit. François Hollande adotta la linea dura, nel suo primo incontro con Theresa May, primo ministro del Regno Unito: “Non vi può essere accesso al mercato unico senza la libera circolazione di persone” ha dichiarato (The Guardian). La sua posizione riflette quanto affermato ieri da Pascal Lamy, ex direttore generale del WTO (L’Argine). Intanto, dati mostrano che, dopo la Brexit, l’economia britannica si contrae con una velocità che non si vedeva dal 2009. (The Guardian)

Nizza. Prove raccolte da cellulari e computer suggeriscono che, a differenza di quanto si era pensato in precedenza, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel non era un “lupo solitario” che si era radicalizzato solo in tempi precedenti, ma aveva molti complici e stava pianificando l’attentato da quasi un anno. Cinque persone sono in stato di arresto e accusate per terrorismo. (The Guardian)

Daesh. L’ex marine statunitense Levi Jonathan Shirley, conosciuto dai suoi compagni curdi come Agir Servan, è stato ucciso combattendo, al fianco delle forze curde, il sedicente Stato Islamico in un’offensiva per ricatturare la città di Manbij in Siria (The Guardian). Inoltre, sempre nel contesto di quest’offensiva, le forze curdo-arabe appoggiate dagli Stati Uniti hanno dato 48 ore a Daesh per lasciare la città (Al Jazeera).

Libia. Il governo di unità nazionale di Tripoli condanna la presenza militare della Francia nel paese dopo che il governo francese ha annunciato, mercoledì, che tre dei suoi soldati sono stati uccisi nello schianto di un elicottero nella Libia orientale durante un’operazione di raccolta d’intelligence. Questa è la prima volta che Parigi riconosce ufficialmente la propria presenza nel paese. (Al Jazeera)

Grecia. Gli otto soldati turchi fuggiti nel post-golpe sono stati condannati a due mesi di reclusione con la condizionale per ingresso illegale nel paese. Gli otto militari hanno fatto richiesta di asilo perché temono per la propria incolumità qualora ritornassero in Turchia. (Al Jazeera)

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