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Paul Mason: Il corbinismo è in crisi, l’unico modo per andare avanti è opporsi alla Brexit

Traduzione parziale dell’articolo di Paul Mason pubblicato sul Guardian (“Corbynism is now in crisis: the only way forward is to oppose Brexit”, 27 maggio 2019).

[…] I sostenitori laburisti devono guardare in faccia la realtà. Da dicembre, Corbyn e i suoi consiglieri hanno adottato una strategia sulla Brexit completamente sbagliata. Hanno avuto discussioni infruttuose per settimane e poi hanno evitato di lanciare la campagna per le Europee per paura di contaminare quella per le elezioni locali, e di conseguenza hanno perso entrambe. […]

Un sondaggio di ComRes del 21 maggio mostra come, con una posizione chiara in merito al restare e riformare e una richiesta di un secondo referendum su un qualsiasi accordo, il Labour avrebbe potuto battere il partito della Brexit di Farage e cementare l’alleanza elettorale che poteva mandarlo al potere. Ma – come tutte le altre volte – i consiglieri di Corbyn hanno ritenuto di ignorare le prove.

Viste le perdite, è molto probabile che la destra del Labour metterà nuovamente in discussione la leadership di Corbyn. […] Questa sfida va affrontata, anche a costo di buttare via un’altra estate.

Ma la posizione della leadership del partito sulla Brexit e la pessima performance degli alti dirigenti sono diventate un ostacolo alla difesa del progetto di sinistra. Io serrerò con entusiasmo i ranghi attorno a Corbyn. Dal 2015 è diventato un politico che prospera nelle avversità e nella lotta di classe e continuerà a esserlo. Ma i dirigenti che ci hanno portato a questo fiasco e hanno ignorato tutte le prove che le elezioni sarebbero finite in un disastro devono essere rimossi dai posti di potere. […]

Ma il Labour ha bisogno di molto di più che una riorganizzazione interna. Per andare avanti, la leadership deve prendere in considerazione quei fatti che vorrebbe ignorare. L’ascesa del Labour nel 2017 avvenne grazie a un mix di vari elementi: l’onestà di Corbyn, la terribile campagna portata avanti da Theresa May, ma soprattutto la tattica su larga scala fra coloro che avevano votato Remain.

[…] Per rinnovare l’alleanza elettorale del Labour con i giovani elettori progressisti, la classe lavoratrice delle grandi città e delle città ex-industriali, il partito deve riunirsi attorno alla strategia del restare e riformare. Deve dire agli elettori, in tutta sincerità: è il momento di lasciarci alle spalle la Brexit e concentrarci piuttosto sul ricostruire la Gran Bretagna.

Quelli di noi che sostengono questa strategia devono comprendere la sfida che bisognerà affrontare nell’aree post-industriali. Fare campagna elettorale in queste zone, colpite dalla mancanza di speranza e dalla propaganda fascista finanziata con i dollari, è difficile. Nessuno con un po’ di cervello vuole fare di nuovo a pezzi i territori sul tema della Brexit, se è possibile evitarlo. Ma l’ascesa del partito della Brexit richiede che adesso si combatta sui valori, non solo sulle politiche. […]

Jeremy Corbyn (AP Photo/Armando Franca)

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