Le tre R dell’autunno: ricostruzione, rilancio, referendum
Le tre R di questo autunno: ricostruzione, rilancio, referendum. Queste tre parole caratterizzeranno il vocabolario dell’autunno che sta per iniziare. La prima R, ricostruzione. Il dramma del terremoto nel centro Italia ha messo in primo piano il tema della ricostruzione, riproponendo tutti i limiti di una politica pubblica che non si cura della prevenzione. Qualcuno…
Pd, si ricomincia, ma cambiamo gioco e parole
Si ricomincia? Si ricomincia. Per tanti aspetti si ricomincia come prima. Ci sono scontri politici fossilizzati. Renzi punta tutto sul referendum ma un giorno dice che si dimette se lo perde , e un giorno lo nega. La sua opposizione di sinistra si è’ spaccata in due, ma tutte e due le parti lo descrivono…
Scenari da referendum
“Due referendum, incautamente voluti e personalizzati dai due giovani Primo Ministro Britannico (ormai ex) e Italiano (a forte rischio) possono minare le fondamenta della costruzione europea. In Gran Bretagna emergono le prime difficoltà. Le trattative con la UE per la “separazione” inizieranno solo dopo che, all’inizio del 2017, verrà attivata la procedura di recesso e…
Se il Pd ripartisse dal Sud per ritrovare il filo della propria esistenza ed utilità?
Il Mezzogiorno non può più aspettare. La disoccupazione è troppa e mancano politiche pubbliche e investimenti. Forse se il PD e la sinistra ripartissero di qua' troverebbe il filo della propria esistenza e utilità e capirebbe anche perché perde credibilità, voti ed elettori.
La “follia” rivoluzionaria di Enrico Rossi
Nestore Pirillo, professore emerito di Storia della Filosofia a Trento, allievo di Sarte, scrive sul libro di Enrico Rossi "Rivoluzione socialista. Idee e proposte per salvare l'Italia". Rossi, "con accento erasmiano - scrive Pirillo - compara la propria scelta di concorrere alla segreteria del PD ad una follia".
Pd, il dovere di cambiare. Ascoltate i giovani-giovani
A scrivere è uno nato negli anni Novanta, il Presidente del Consiglio e i suoi fedelissimi si muovono all'interno dei settanta. Li voglio ancora più “giovani"? Neonati? No non è questo. Li trovo già appassiti è vero, ma qua non c'entra l’anagrafe. Semplicemente: c'era da aspettarselo.
Il talent show a vuoto: più da premier che da segretario
Le persone ci chiedono coerenza, passione, visione, ideali. Ci chiedono spazi in cui partecipare ad un progetto collettivo. Trovano invece un talent show con un protagonista molto abile nel raccontare quello che fa, ma molto poco attento ad ascoltare quello che dovrebbe rappresentare.
La “follia” di un leader
La Direzione Pd di ieri sarà ricordata come il momento politico della follia di un leader. Le opposizioni hanno avanzato proposte ragionevoli e, con Rossi, una piattaforma che potrebbe essere la base di un governo della sinistra che vuole contendere voti e consenso ai populisti. Renzi ha scelto la solita strada.
Facilitazioni di Bruxelles: tanto rumore per nulla? La trattativa non è conclusa
150 miliardi di garanzia per le banche italiane valida fino a dicembre. I mercati reagiscono in maniera contrastata. Renzi forse puntava ad altro. La discussione con Bruxelles non è comunque finita. Alla fine si troverà una soluzione soddisfacente , forse più per le difficoltà tedesche che per quelle italiane.
Gli inglesi votano Brexit e poi chiedono a Google cos’è l’Unione Europea
A poche ore dalla vittoria di Brexit milioni di britannici, nella notte tra giovedì e venerdì, hanno chiesto a mister Google una risposta: “Cos'è l'Unione Europea?". E' il quesito più cliccato in Gran Bretagna. Dopo aver votato "Leave"!
Nuovo Senato ma procedimenti legislativi moltiplicati per otto
Il nuovo Senato e il sistema monocamerale significa davvero semplificazione del processo legislativo? Non sembra. Simone Siliani ha individuato un abnorme pluralismo e complessità dei procedimenti legislativi. Ci sono ben otto strade per fare una legge!
La lezione delle amministrative sulla rottamazione
Non aver rottamato le politiche della terza via ha significato una scelta di campo rivelatasi perdente. La retorica dell’Italia che ce la fa esce punita dalle urne perché troppe sono oggi le persone che invece non ce la fanno e che non si riconoscono né in Marchionne, né nella politica del tweet, né dello show perenne.