image

L’Argine mondo: Obama a Hiroshima, un mondo libero da armi nucleari

MASSA E POTERE. GUERRA ED ECONOMIA.

«Settantuno anni fa la morte è piovuta dal cielo e il mondo è cambiato». Storica visita di Barack Obama a Hiroshima, il primo presidente degli Stati Uniti a farlo durante il proprio mandato. Nessuna scusa al Giappone, ma la promessa di un mondo libero da armi nucleari – tema sul quale il presidente americano aveva incentrato anche il suo primo importante discorso, quello dell’aprile 2009 a Praga. (The Guardian)

Più di 100.000 siriani sono bloccati al confine con la Turchia, nella provincia di Aleppo, mentre l’ISIS avanza nei territori in mano ai ribelli, denuncia Medici Senza Frontiere (Al Jazeera). 400.000 sono invece i siriani che rischiano di morire di fame perché sotto assedio da parte delle forze governative o dei vari gruppi armati. Parlando a Ginevra, Staffan de Mistura, l’inviato speciale ONU, ha chiesto maggiore accesso per gli aiuti umanitari a queste aree (Al Jazeera). Ma c’è anche chi fugge verso la Siria: dall’inizio di maggio, oltre 4.000 iracheni sono fuggiti dalla città di Mosul, sotto il controllo dello Stato Islamico, per cercare rifugio in Siria. L’ONU si aspetta che più di 50.000 persone lasceranno la città per attraversare il confine (Al Jazeera)

Francia, riforma del lavoro. François Hollande rimane inflessibile mentre la Francia è, con ieri, alla sua ottava giornata di mobilitazioni e scioperi che stanno bloccando, nei punti chiave, il paese. Hollande dichiara dal G7 che la riforma del lavoro è una buona riforma e che non si può trattare con gli ultimatum. «Non farò nessun passo indietro». (Le Monde)

Israele. Si dimette un altro membro del Governo di Netanyahu, sempre a causa dell’entrata dell’ultranazionalista Avigdor Lieberman. Se n’era già andato Moshe Yaalon del Likud, poiché il suo Ministero, quello della Difesa, era stato, appunto, offerto a Lieberman. Adesso lascia il Ministro dell’Ambiente Avi Gabbay. Intanto continuano le manovre del primo ministro israeliano per allargare la coalizione di Governo: l’obiettivo è arrivare ad avere almeno 66 parlamentari su 120, nella Knesset, così da allontanarsi dalla maggioranza sul filo del rasoio attuale, composta da 61 deputati. (Al Jazeera)

Commenti