Filippine

L’Argine mondo: Filippine, stato di non diritto

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

Filippine. Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine, che è su tutti i giornali per avere definito “figlio di…” il presidente degli Stati Uniti Barack Obama (con successiva cancellazione del bilaterale a Laos), ha dichiarato, in seguito all’attentato che il 2 settembre ha colpito la sua città natale Davao, lo “stato di non diritto” in tutto il paese. Lo “stato di non diritto” è un livello di emergenza appena inferiore alla legge marziale e prevede il rafforzamento dei poteri dell’esercito, tra cui la possibilità di effettuare controlli in zone urbane, fare perquisizioni, imporre il coprifuoco e stabilire posti di blocco. Uno scenario che fa temere un’ulteriore riduzione delle libertà civili. La paura è, infatti, che questa manovra potrebbe offrirgli maggiori strumenti per continuare ad ampliare la guerra totale intrapresa contro la criminalità, in particolare contro i narcotrafficanti, che fra violenze della polizia e dei vigilantes, incoraggiati dallo stesso Duterte, ha già fatto 2.000 morti, anche fra chi l’acquista per uso personale. (Le Monde)

Germania. Angela Merkel sul voto: “Sono molto insoddisfatta per il risultato. Ovviamente è connesso alle politiche sui rifugiati. Sono a capo del partito e cancelliera, naturalmente sono anch’io responsabile. Dobbiamo riconoscere che la popolazione non ha abbastanza confidenza nella nostra capacità di risolvere questi problemi, anche se abbiamo già ottenuto molto. La mia priorità, adesso, è riottenere la fiducia dei cittadini. Tuttavia, sono ancora convinta che la decisione presa sia quella giusta e dobbiamo continuare a lavorarci su”. (Politico)

“Demagoghi e imbroglioni”: così il commissario per i diritti umani dell’ONU, Zeid Ra’ad al-Hussein, ha definito Donald Trump e il leader dell’estrema destra olandese, Geert Wilders, invocando azioni per fermare questi “mistificatori”. Zeid ha lavorato per 20 anni nei Balcani con funzioni di peacekeeping e afferma che le crudeltà a cui ha assistito durante il conflitto “sono originate dalla stessa fabbrica d’inganni, settarismo e nazionalismo etnico”. (The Guardian)

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Afghanistan. Ieri, due esplosioni – rivendicate dal gruppo dei talebani – hanno colpito Kabul, nella zona vicino al Ministero della Difesa. Poco dopo, un terzo attacco contro una ONG, Care International. I primi due attentati hanno ucciso almeno 24 persone e ne hanno ferite decine. (The Guardian)

Regno Unito. Domani il ministro degli esteri saudita, Adel Al-Jubeir, sarà a Westminster per un incontro con i parlamentari britannici in cui chiederà di non mettere al bando la vendita di armi da parte del Regno Unito all’Arabia Saudita. (The Guardian)

Nella foto di copertina:  Filippine. Una donna tiene fra le braccia il marito giustiziato da vigilantes . Accanto al corpo è stato lasciato un cartello: «Sono uno spacciatore». L’uomo non era uno spacciatore, ma un cliente consumatore.

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