L’Argine mondo: la “guerra” domestica degli USA
MASSA E POTERE. GUERRA ED ECONOMIA.
In quanto sta accadendo negli ultimi giorni negli Stati Uniti si incontrano due grandi questioni irrisolte del paese: l’eccessiva violenza della polizia sui cittadini afroamericani e il controllo delle armi. Mercoledì un agente di polizia ha ucciso Alton Sterling, in Louisiana, e il giorno dopo, ieri, un altro ha sparato a Philando Castile, in Minnesota. I due omicidi hanno causato proteste in tutto il paese, riportando con forza in primo piano il fatto il #BlackLivesMatter, le vite dei neri sono importanti. Nel corso delle ultime ore, però, gli Stati Uniti si sono macchiati nuovamente di sangue. A Dallas, durante una manifestazione pacifica contro la violenza delle forze dell’ordine sugli afroamericani, un cecchino ha iniziato a sparare, uccidendo cinque agenti di polizia e ferendone altri sette. L’assassino è stato identificato come Micah Johnson, 25 anni, riservista dell’esercito che ha prestato servizio in Afghanistan. Johnson è stato ucciso dopo lunghe trattative, durante le quali avrebbe affermato, rivolto ai negoziatori, che voleva uccidere dei bianchi, soprattutto degli agenti di polizia bianchi. (The Guardian)
Iraq. Un altro attentato suicida, dopo quello della settimana scorsa a Baghdad in cui sono rimaste uccise più di 290 persone. L’attacco, in cui sono morte più di 40 persone, ha colpito il santuario sciita di Balad. Secondo ufficiali iracheni, l’ISIS sta cercando di rinfocolare le tensioni fra sciiti e sunniti nell’area. (The Guardian)
Barack Obama, al vertice NATO di Varsavia, ha annunciato che schiererà altre mille truppe statunitensi in Polonia per rafforzare il fianco est della NATO, e che la solidarietà fra Stati Uniti ed Europa non sarà influenzata in alcun modo dalla Brexit. Obama ha definito questo momento “il più importante” per l’alleanza dalla fine della Guerra Fredda. La mossa serve a rassicurare i paesi dell’est Europa in merito alla Russia. Il Regno Unito, infatti, manderà 500 soldati per un battaglione in Estonia, e il Canada e la Germania ne invieranno altri due in Lettonia e Lituania. (The Guardian)