Siria tregua

L’Argine mondo: Siria, la tregua regge

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Siria. Regge la tregua – entrata in vigore ieri sera al tramonto. Nelle prime quindici ore non ci sono state morti di civili. I funzionari dell’ONU hanno dichiarato che sono pronti a consegnare aiuti umanitari nelle aree sotto assedio. Il governo siriano afferma che non permetterà che alcun aiuto, in particolare “dal regime turco”, venga consegnato ad Aleppo senza il previo coordinamento con lo stesso e l’ONU. Da ieri sera, tuttavia, ci sono stati attacchi sporadici sia da parte delle forze governative sia da parte dei ribelli, con bombardamenti su alcuni villaggi della provincia di Hama e vicino a Damasco. L’esercito siriano ha dichiarato che la tregua sarà rispettata in tutta la Siria per sette giorni, ma che si riserva il diritto di rispondere a ogni violazione da parte dei gruppi armati. Molte delle fazioni dei ribelli hanno accolto con prudenza l’accordo, esprimendo però riserve sulla sua implementazione. (BBC News)

Corea del Nord. Bombardieri nucleari statunitensi hanno volato, come prova di forza, sopra la penisola coreana dopo il test nucleare della Corea del Nord. (The Guardian)

Filippine. Il presidente Rodrigo Duterte – che già si era scontrato con il presidente americano Barack Obama – dice, rivolto alle forze militari statunitensi: “Fuori dal sud delle Filippine”. Secondo Duterte la presenza dell’esercito americano sarebbe responsabile dei continui scontri nel sud del paese. Giorni fa, aveva dichiarato che “perseguirà una politica estera indipendente”. (Al Jazeera)

Russia. La Norlisk Nickel – il più grande produttore di nichel al mondo – ammette la propria responsabilità per lo sversamento che ha colorato di rosso il Daldykan, un fiume poco lontano dalla città di Norlisk. Nel tardo pomeriggio di ieri, la compagnia ha ammesso che a causa delle forti precipitazioni che il 5 settembre hanno colpito l’area, alcune sostanze si sono riversate nel fiume da una diga di filtraggio dell’impianto metallurgico di Nadezhda, causando la temporanea colorazione delle acque. La Norlisk Nickel insiste che la cosa non causerà problemi alle persone o alla fauna. (The Guardian)

Germania. Arrestati tre uomini siriani perché sospettati di essere stati inviati dal sedicente Stato Islamico per compiere degli attacchi. (BBC News)

Colombia. Le FARC si scusano per le migliaia di rapimenti del passato, utilizzati per finanziare le proprie attività di lotta, e per il “grande dolore” che questi sequestri hanno causato. Il 2 ottobre i colombiani sono chiamati a votare per il referendum che deciderà sull’accordo di pace fra il governo colombiano e il gruppo armato. La vittoria del “sì” legittimerà definitivamente la pace. (Al Jazeera)

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

Stati Uniti. Dopo la polmonite, Hillary Clinton è pronta a ricominciare, venerdì, la campagna elettorale. Gli sviluppi e il decorso della malattia saranno condivisi solo con i famigliari e i più stretti collaboratori. Dal canto suo, Donald Trump ha dichiarato che renderà pubbliche le proprie cartelle cliniche per dimostrare il proprio stato di salute. Intanto, la responsabile della comunicazione della Clinton, Jennifer Palmieri, ammette che, come staff, avrebbero potuto gestire meglio la situazione, con maggiore trasparenza e senza cercare di occultare le condizioni della candidata democratica. (The Guardian)

Brasile. Eduardo Cunha, l’ex presidente della camera che aveva guidato il processo d’impeachment per Dilma Rousseff, è stato espulso dal parlamento con 450 voti contro 10 (di cui 9 astensioni). Cunha è un evangelico ultraconservatore, implicato nello scandalo Petrobas e accusato di corruzione e riciclaggio. Adesso rischia anche l’arresto. (The Guardian)

Europa. Il ministro degli esteri lussemburghese, Jean Asselborn, ha affermato che l’Ungheria dovrebbe essere “sbattuta fuori dall’Europa” per l’ostilità nei confronti dei rifugiati. In un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, Asselborn ha dichiarato: “Chiunque costruisca recinzioni contro i rifugiati di guerra o chiunque violi la libertà di stampa e l’indipendenza della magistratura dovrebbe essere escluso temporaneamente, e se necessario per sempre, dall’Unione Europea”. Questo è “l’unico modo per preservare la coesione e i valori della UE”. (Die Welt)

Austria. Le elezioni presidenziali austriache, che si sarebbero dovute ripetere il prossimo 2 ottobre, sono rimandate al 4 dicembre per via della scarsa qualità della colla delle buste per il voto postale. Il ballottaggio sarà fra il verde Alexander van der Bellen e il leader dell’estrema destra xenofoba, Norbert Hofer. Van der Bellen aveva battuto Hofer di 31.000 voti nel ballottaggio di Aprile, ma le elezioni erano state annullate a causa di una serie di ricorsi. (The Guardian)

Regno Unito. David Cameron si dimette da parlamentare per “evitare di essere una distrazione per Theresa May”. Nel suo collegio, quello di Witney, adesso si dovranno tenere le elezioni supplettive. (The Guardian)

Spagna. Il segretario generale del PSOE, Pedro Sánchez, e i leader territoriali a lui meno vicini interrompono il dialogo su come impedire le elezioni finché non si avrà qualche novità nella situazione politica che li obblighi a prendere delle decisioni. (El País)

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