MPS45

Mps, scontato l’intervento pubblico

Come avverrà non lo sappiamo ancora ma l’intervento con fondi pubblici a sostegno di MPS pare scontato. Le modalità sono allo studio tra Roma, Bruxelles e Francoforte; pure il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, all’assemblea Abi di venerdì scorso ha dichiarato di «non escludere un intervento pubblico».
Sull’argomento, tra tante dichiarazioni, anche scomposte, della politica emergono le parole chiare e razionali del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che stamane a Rainews 24 sul sostegno pubblico alle banche ha dichiarato: “E’ una grande questione economica e politica e l’intervento dello Stato, che mi auguro ci sia, deve essere serissimo perché si usano i soldi dei contribuenti. Non dobbiamo salvare i banchieri ma promuovere un certo nazionalismo per un breve tempo e quando la banca sarà risanata rivenderla e magari guadagnarci qualcosa”. Rossi si richiama all’intervento di 780 miliardi di dollari effettuato dal Tesoro USA all’indomani della crisi “Lehman Brother’s” per liberare le banche dai mutui “subprime”. Il governo Bush, invece di acquistare i mutui – un regalo ai banchieri a spese dei contribuenti – entrò nel capitale delle banche più grandi ponendo il divieto di distribuire utili, la limitazione degli stipendi e la presenza di un rappresentante del governo nei consigli d’amministrazione. Le banche così risanate trovarono nuovi azionisti, che ricomprarono le azioni e alla fine il Governo USA ci guadagnò pure.

PRIMA QUALCHE CHIARIMENTO  – Prima di addentrarci nel tema, serve un poco di chiarezza, trattandosi di temi tecnici come “sofferenze”, “non performing loans” e “bail in”; di importi lordi e netti, di cessioni sul mercato.
Le sofferenze lorde sono i crediti il cui totale recupero non è certo poiché i debitori sono in stato d’insolvenza o in situazioni analoghe. Quelle nette rappresentano il recupero previsto dopo gli accantonamenti per le perdite previste. Le sofferenze lorde stanno nell’attivo delle banche, gli accantonamenti nel passivo.
I non performing loans (NPL) comprendono, oltre alle sofferenze, i crediti “incagliati” (cioè verso clienti in temporanea difficoltà, superabile nel tempo), i crediti scaduti e/o sconfinanti e quelli oggetto di ristrutturazione. Anche su questi crediti le banche accantonano fondi per perdite.

Per i 15 gruppi bancari italiani “significant”, soggetti alla Vigilanza di Francoforte, che coprono oltre l’80% del credito erogato in Italia, tali accantonamenti, a larghe spanne, sono circa il 60% sulle sofferenze e il 30% sugli altri NPL.
Il “bail in” entra in gioco la discussione in Europa verte sulla possibilità dei Governi nazionali di intervenire a sostegno delle banche (crisi sistemica) con o senza toccare i depositanti. Infatti, in circostanze eccezionali, in presenza di rischi per la stabilità finanziaria le autorità possono derogare alle regole del “bail in” con limiti e condizioni approvate dalla Commissione Europea.

Fatto questo chiarimento a favore dei non esperti di cose bancarie, esiste pure la possibilità di ricorso all’ESM, o fondo salva Stati, come fece nel 2012 la Spagna, con l’ingente contributo italiano, ricapitalizzando così le sue banche. 
Questa sarebbe la strada maestra, ma anche quella politicamente meno percorribile dal Governo. L’assistenza ESM, comprende, infatti, un controllo stretto sulle politiche di bilancio ed una perdita di margini di manovra, il che è fortemente sgradito ai politici di tutti i paesi.

SE L’ITALIA SOFFRE, LA GERMANIA NON RIDE –  Sarà quasi certamente dalle difficoltà del sistema bancario tedesco che verrà la soluzione anche per le banche nostrane.
E’ di stamane, infatti, la proposta di un fondo da 150 miliardi di euro da parte di Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, sotto osservazione dalla Vigilanza USA per il forte rischio dei derivati. “L’Europa è estremamente malata e deve iniziare ad affrontare i suoi problemi velocemente, o potrebbe esserci un incidente”, ha dichiarato Folkerts-Landau, capo economista, in una intervista alla “Welt Am Sonntag”, spiegando di non essere «un profeta di sventura, ma un realista”. L’esponente di “Deutsche” ha aggiunto che “l’Europa ha urgentemente bisogno di un fondo a tutela della banche di 150 miliardi di euro, per permettere e favorire la ricapitalizzazione degli istituti in difficoltà, italiani ma non solo”.

Una proposta interessata, che arriva mentre sono in corso i negoziati tra il nostro governo e Bruxelles per una soluzione nella gestione dei NPL.
Proprio oggi si apre a Bruxelles la riunione dell’Eurogruppo per la prima volta a 19 dopo la Brexit. Il vertice potrebbe essere l’occasione per discutere anche dell’unione bancaria e delle misure di stabilizzazione del settore, che da inizio anno è stato falcidiato in Borsa. Si discuterà, sebbene i temi non siano all’ordine del giorno, pure di “Deutsche” e di MPS, la prima candidata a ricevere tale aiuto, in caso di via libera dalle istituzioni europee.

Pure il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha dichiarato: “Oggi è una preoccupazione per il governo italiano prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell’insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali”, aprendo alla richiesta di flessibilità italiane. Sapin ha aggiunto: “Sono per l’intelligenza nell’applicazione di queste regole. Sfido chiunque a essere per la stupidità”.

Le resistenze sono ancora forti, ma l’idea di ammorbidire la direttiva “bail-in” prende consistenza.
Sebbene il diavolo si nasconda nei dettagli della trattativa, sembra che la soluzione sia alle porte.
Rimane tuttavia fermo il discorso etico rilanciato con forza dal Presidente  della Toscana, candidato alla segreteria del PD: “Non propongo nulla che vada a toccare in modo sbagliato i diritti dei cittadini. Dico no a ideologie che poi vanno a coprire i soliti noti…chi ha responsabilità deve risponderne”, anche perché “le oligarchie del potere in fondo non sono state toccate. Abbiamo bisogno di una nuova generazione non asservita al capitalismo parassitario che è fortissimo”.
Se dal salvataggio del sistema bancario verrà un rinnovo della classe dirigente delle banche, italiane ed europee, allora i denari impiegati allo scopo, saranno spesi bene.

Commenti