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Pietro Bartolo al Guardian: In Europa lotterò per un mondo in cui non c’è bisogno di medici come me

Traduzione parziale dell’articolo di Lorenzo Tondo pubblicato sul Guardian (“Sicily’s ‘doctor of migrants’ bucks far-right trend to win seat in EU elections”, 28 maggio 2019).

Un uomo italiano conosciuto come il “medico dei migranti” sull’isola siciliana di Lampedusa ha ottenuto un seggio all’Europarlamento, in controtendenza con le vittorie dell’estrema destra nel sud del paese. […]

Pietro Bartolo è nato e cresciuto a Lampedusa […], si rifiuta di chiamare Matteo Salvini per nome e usa la parola “tsunami” per riferirsi all’ascesa della Lega in Italia. “Siamo di fronte a un’onda anomala delle forze fasciste» dichiara Bartolo. «”Sono grato a coloro che mi hanno sostenuto. Al tempo stesso, sono molto preoccupato per i risultati raggiunti da quell’altro uomo, quello che chiude i porti alle navi di soccorso, quello che vuole multare chiunque salvi dei migranti”.

Sono passati quattro anni da quando Salvini ha messo piede in Sicilia per scusarsi pubblicamente a nome dell’allora Lega Nord, che per anni ha insultato gli italiani del sud […], definendoli “parassiti” che affossavano il resto del paese. A Palermo ci volle la polizia in assetto anti-sommossa per proteggerlo dalle folle, che lo accolsero tirandogli uova e pomodori […]. Ma […] gli sforzi di Salvini per fare ammenda a sud sembrano aver dato i loro frutti. In Sicilia la Lega ha ottenuto il 20% – un risultato strabiliante considerando che, alle ultime elezioni Europee, il partito aveva preso poco più dell’1%. […]

Il risultato più sconvolgente e doloroso per Bartolo è stato quello sull’isola di Lampedusa, dove la Lega ha preso il 45%. […] «Nelle due città che la sinistra ha scelto come simboli anti-Salvini, Riace e Lampedusa, la Lega è arrivata prima. La questione migratoria sarà la nostra prima battaglia in Europa» ha assicurato un Salvini giubilante, durante la conferenza stampa tenuta dopo le elezioni.

Bartolo ha detto che porterà la sua lotta per la giustizia per migranti e rifugiati nelle stanze del potere europeo a Bruxelles e Strasburgo. «Ho sentito che i [politici europei] non vogliono più che le ONG salvino i migranti in mare. Anch’io voglio la stessa cosa», ha dichiarato. «Voglio battermi per un mondo in cui non c’è bisogno di ONG in mare, in cui i migranti non devono rischiare la propria vita per raggiungere l’Europa. Voglio un mondo in cui i migranti possono raggiungere i nostri paesi attraverso corridoi umanitari, o in aereo. Lotterò in Europa per un mondo in cui non c’è bisogno di medici come me, che curano le vittime di guerra e degli stupri che l’Europa non vuole più accogliere»

Foto: Pietro Bartolo, vanityfair.it

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