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Primo Maggio, a Piombino torna l’acciaio: la prima colata entro due anni

Piombino torna a rivedere il futuro. L’ex Lucchini torna a produrre acciaio. Piombino, il secondo polo siderurgico italiano dopo Taranto e l’Ilva, torna a riappropriarsi della posizione di leadership sul mercato dei prodotti ferroviari e degli acciai speciali. La notizia è ufficiale. Il comunicato di Aferpi (che ha rilevato l’ex acciaieria Lucchini) assomiglia ad un bollettino di guerra, ma di una guerra vinta: “In nome e per conto del presidente Issad Rebrab e di tutto il comitato esecutivo di Aferpi, siamo oggi, sabato 30, a comunicarvi, con comprensibile soddisfazione, l’avvenuta sigla del contratto per la fornitura tecnologica complessiva dei nuovi impianti produttivi”.
E’ l’annuncio atteso da tutti i piombinesi, dai lavoratori dell’ex Lucchini soprattutto, dalla Regione (in particolare il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi che sul destino della ex Lucchini si era messo in gioco), dal sindaco Massimo Giuliani e dai sindacati. Hanno fatto squadra ed hanno, finalmente, visto avverarsi quello che sembrava solo un sogno: la Aferpi di Issad Rebrab, il patron dell’algerina Cevital, con Sms Demag  ha firmato il contratto per il forno elettrico e il treno di laminazione.

“Abbiamo atteso – prosegue il comunicato dell’azienda – questo importante giorno per la nostra città, per tutto il territorio e vorremmo dire per l’intero Paese, per ringraziare tutti i nostri collaboratori; è grazie anche al loro spirito di sacrificio e senso di appartenenza che l’azienda ha superato, seppur in maniera non indenne, otto lunghi anni di profonda crisi, restando viva fino a questo momento cruciale per il nostro futuro”.

Nella foto: Primo Maggio a Piombino due anni fa. Sul palco il Presidente della Toscana Enrico Rossi.

Esattamente due anni fa, Enrico Rossi era a Piombino sul palco della manifestazione sindacale del Primo Maggio. “Dissi – ricorda il Presidente della Toscana – che avrei lottato fino in fondo perché si tornasse a produrre acciaio nella ex Lucchini. Dissi anche che, se avessi perso questa battaglia ero disposto a trarne le conclusioni e a lasciare il mio impegno politico”.

Due anni dopo la firma.  La stessa data, ma con due sapori diversi, di lotta dura due anni fa, di soddisfazione quest’anno.
“Un grande e decisivo passo”, il commento di Enrico Rossi. Che conclude: “Oggi dico viva il lavoro, viva la lotta dei lavoratori. E buon Primo Maggio“.

Il contratto prevede la conclusione delle operazioni entro la fine dell’estate del 2018, per riavviare la produzione di acciaio tra dicembre di quell’anno e gennaio del 2019. Sono le date giuste per garantire i dipendenti ex Lucchini (circa 600 dei quali sono in cassa integrazione con l’amministrazione straordinaria retta dal commissario Piero Nardi): gli ammortizzatori sociali andranno in scadenza nel giugno del 2019.

Il nuovo forno elettrico Sms Demag prevede una tecnologia di preriscaldo capace di notevoli risparmi energetici e potrà essere alimentato sia col rottame tradizionale che col preridotto. Le linee di colata continua saranno due, per la produzione di blumi e billette di qualità. La capacità produttiva annua del forno è di un milione di tonnellate. Il treno di laminazione (produrrà rotaie di 120 metri), avrà una capacità di 750mila tonnellate annue.
“Dagli impegni si passa ad un atto concreto per il rilancio di un territorio martoriato dalla crisi industriale e si pongono le basi per il rilancio economico e produttivo di Piombino”, è il commento del Segretario Generale Fim-Cisl Marco Bentivogli. “Sarà un Primo Maggio significativo – sottolinea  – per i lavoratori che vedono coronati gli sforzi e le lotte profuse per il raggiungimento di un obiettivo che sembrava irraggiungibile”. “E la giusta risposta – prosegue – a coloro che hanno avversato continuamente questo progetto mettendo a rischio l’investimento. La siderurgia italiana ha subito un colpo dopo l’altro, la notizia di oggi è un buon segnale di discontinuità a cui bisogna farne seguire altri nel resto del Paese”. “Rispettati gli impegni”, per il sindaco Massino Giuliani. “Da domani si può fare un salto verso il futuro”, dice Luciano Gabrielli, della Fiom-Cgil. Mirko Lami, segretario della Cgil Toscana con delega alle attività produttive, tra i protagonisti della battaglia per continuare a produrre acciaio a Piombino: “Nel mondo della siderurgia sono stati in molti a dire che investi oggi sull’acciaio è da pazzi. Non credo che il padron di Cevital sia uno sprovveduto. Piombino tornerà a produrre acciaio entro due anni e fino ad allora lavorerà l’acciaio per trasformalo in quelle rotaie e quelle barre che da sempre sono state il nostro pane. Finalmente le lotte dei lavoratori, a volte anche criticate perché poche incisive, hanno dato un grande risultato. Ora bisogna stare uniti per essere protagonisti del futuro”.
Dal forno elettrico di Piombino uscirà non fumo ma futuro!

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