Chi è il portoghese Mário Centeno, il nuovo presidente (socialista) dell’Eurogruppo
Traduzione dell’articolo di Paul Ames, pubblicato su Politico con il titolo “How Eurogroup’s ‘Cristiano Ronaldo’ got to captain the team” (4 dicembre 2017). — Il programma comico portoghese “Donos Disto Tudo” ha recentemente scherzato sul decollo della reputazione, in casa e all’estero, di Mário Centeno. Uno sketch vedeva il ministro delle finanze alle prese con…
Gentiloni, c’è posta per te
La Commissione Europea sta per spedire a Roma una nuova richiesta di chiarimenti in merito alla bozza della legge di bilancio, sulla quale, peraltro, si è addensata una miriade di emendamenti. Evidentemente da Bruxelles hanno intuito che quella che è stata presentata come una manovra di piccola entità sta rapidamente crescendo per via di maggiori…
Paul Mason: Il neoliberismo è finito. Appunti per una sinistra radicale e di governo
Traduzione dell’articolo di Paul Mason pubblicato sul New Statesman con il titolo “The European centre-left keeps losing because neoliberalism is broken” (7 novembre 2017).
Pietro Moroni: per far ripartire un pensiero socialista
Sono uscito dal PD per entrare in Articolo Uno la scorsa primavera, a seguito di un’analisi di fase che condivido ancora. Partiamo dal presupposto che la sinistra in Italia è stata sconfitta. È questa la realtà degli ultimi 25 anni. Una realtà politica e sociale dalle radici forti e dalle tradizioni gloriose si è irrimediabilmente…
Portogallo: alle amministrative vince il Partito Socialista
Il Partito Socialista portoghese, nelle elezioni amministrative di domenica, ha ottenuto il miglior risultato della propria storia, tanto che il primo ministro António Costa è stato affiancato a Mário Soares, del quale avrebbe consacrato la «visione pluralista, democratica e libera» del nuovo ordinamento nato dalla Rivoluzione dei Garofani e «portato all’affermazione di un sistema politico…
Il successo di AfD dimostra che i partiti di sinistra devono diventare radicali
Traduzione dell’articolo di Paul Mason pubblicato sul Guardian con il titolo “The AfD’s breakthrough shows that parties of the left must get radical” (25 settembre 2017). — «Alcuni di noi iniziano a credere che sia la fine del progetto». Ecco come un dirigente socialdemocratico mi ha parlato del futuro del socialismo tradizionale la scorsa settimana.…
La crisi dei dieci anni ancora non alle spalle
La mamma di Tom Joad, nel romanzo Furore di John Steinbeck, riferisce al figlio una barzelletta (ma si affretta a dirgli “non è per niente divertente, non c’è niente di buffo”): “Oggi uno mi ha detto: ‘La crisi dev’essere finita. Ho visto un coniglio, e nessuno gli dava la caccia.’ E un altro fa: ‘Qui…
Portogallo, l’alternativa all’austerità esiste e funziona
Dall’inizio della crisi economica ci è stato detto che l’austerità era l’unica via di uscita, che non c’era alternativa. Ma adesso, grazie al Portogallo, abbiamo la prova che l’alternativa, invece, c’era. Ne scrive Owen Jones sul Guardian. — Uno dei paesi europei più duramente colpiti dalla crisi economica è stato il Portogallo. Dopo il salvataggio…
Deficit spending, la ricetta che non fa guarire
Da quando è entrata in vigore la moneta unica, l’Italia si è caratterizzata per i continui rinvii della politica di rigore nei conti pubblici per ridurre l’elevato debito pubblico. Ciò fu alla base della decisione di ammetterci, fin dall’inizio nell’Eurozona, avendo i nostri partner ritenuto credibile la promessa di porre fine alle politiche di deficit…
Debito pubblico: come se ne esce
Il Trattato di Maastricht prevede che, in presenza di un rapporto debito pubblico/PIL superiore al 60%, i governi devono impegnarsi a riportarlo, con ritmo adeguato, entro il limite. Nei primi anni dell’euro il parametro arrivò a quasi il 100% del PIL. Dal 2007 a oggi il debito è salito al 133%, per gli elevati deficit…
Eurostat, andamento lento. L’Italia non brilla, la peggiore per i NEET
Pubblicati i dati Eurostat sul primo quadrimestre 2016 su occupazione e sviluppo sociale. Il quadro complessivamente migliora, anche se lentamente, squilibri all’interno dei paesi dell’Unione. L’Italia non brilla. Sui NEET siamo i peggiori d’Europa
Flessibili nel 2016. Dal 2017 nessuna deroga
E’ andata come previsto. La Commissione Europea ha accolto le richieste di flessibilità dell'Italia per il 2016. L'importante, a questo punto, per l'Italia è di non sottovalutare il tono ultimativo della lettera della Commissione: per il futuro non ci sarà altra flessibilità. Le deroghe sono finite.