La sinistra ha valori, radici, ideali importanti, fondamentali, progressisti e civici che sono stati sopraffatti, scardinati, ridimensionati da fusioni a freddo. Fusioni elettorali o di più lunga veduta (partitiche), progetti che hanno, poi, limitato, escluso, separato idee e soprattutto persone, hanno prima indotto, poi deluso, infine deriso e diviso intere comunità di militanti. Il progredire di fusioni di stretta riflessione sono state tra le principali cause della crisi dei partiti e del conseguente astensionismo.

Il Movimento Giovanile della Sinistra ha anticipato, organizzandosi in ogni provincia, quel momento di raccolta delle nostre forze, in quanto idee e in quanto persone. E soprattutto sta reperendo ragazzi e ragazze finora estranei al mondo della politica, che aspettavano solo di essere chiamati, coinvolti in qualcosa che gli garantisce la possibilità di essere mente pensante, voce parlante sulle proprie condizioni sociali attuali e sulle capacità di cambiamento future. Per questo, noi giovani, in quella sala di Roma, abbiamo assistito con occhio attento ad un passaggio che aspettavamo da tempo, ed ora con entusiasmo, ma soprattutto con prudenza dico: “calma e sangue caldo”.

Oggi, noi, durante l’assemblea nazionale di Articolo 1 abbiamo definito un percorso significativo, ma che non dev’essere solo essenziale. Tre strade (Mdp, Possibile, Sinistra Italiana) che vanno a confluire in unico viale ampio, ma soprattutto lungo.

Ma non ripetiamo gli stessi errori di chi ci ha preceduto. Non commettiamo delle fusioni a freddo. Non intraprendiamo una strada che serve a pochi, che ci inserisca in un misero gioco elettorale, del quale, oggi, saremmo quasi utopistici a definirci protagonisti.

Non faremo politica se davanti a quello “STOP” che incontreremo lungo il percorso, al termine delle elezioni politiche, arrivati a marzo o aprile, tutto quello che abbiamo costruito avrà una fine. Se noi ci dovessimo fermare getteremmo al vento tutte le istanze che oggi prospettiamo e che da domani porteremo avanti.

Ecco allora che questa campagna elettorale non dev’essere né presa, né vista, né sentita come il bisogno di una sinistra in campo, come il bisogno di confermare una condizione minoritaria senza una visione futura.

L’obiettivo, la responsabilità, la consapevolezza di chi milita e conduce le forze politiche che accettano e s’impongono di partecipare a questa strada, dev’essere quello di farlo con serietà, a testa alta e creando occasioni di comunità. Sfruttando questi mesi verso chi oggi s’impegna nella nascita di un nuovo pensiero civico, progressista e di sinistra, e all’indomani dell’elezioni abbia riconosciuto e ritrovato una casa dove continuare a spendere le proprie energie e grazie alla quale è possibile immaginare una società alternativa. All’indomani dell’elezioni dobbiamo trasformare questa lista a freddo in un partito che ha coinvolto, convogliato e propagato un nuovo sentimento politico con i propri militanti ed elettori.

“Dobbiamo provare, partendo da ciò che noi siamo, a parlare a tutti e provare ad immaginare con tutti una visione, un sogno, l’idea di un Paese che non è soltanto l’atto dovuto, il consenso dovuto, il ruolo dovuto alla sinistra, ma qualcosa in più, che sia funzione di governo, e che sia capacità di sogno. E tutto questo se arriva viene restituito”.  (Claudio Fava)

Foto di copertina: Yuri Ferrari

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